Twitter diventa “X”, i tweet si chiameranno “x”.

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Secondo il proprietario Elon Musk, Twitter sta per cambiare marchio. D’ora in poi sarà conosciuto con il nome “X”. Dopo aver già convertito il nome di Twitter Inc. in X Corp in aprile, la stessa piattaforma di social media sembra ora essere in fase di transizione.

È noto da tempo che Elon Musk ha una visione molto ambiziosa per Twitter. Seguendo il modello cinese di WeChat, vuole trasformare la piattaforma in una “app per tutto”, con ulteriori speculazioni da parte di esterni su cosa significhi esattamente. Nel caso di WeChat, le applicazioni sono molto estese: dai messaggi istantanei ai pagamenti, ai giochi. È un pilastro centrale delle comunicazioni online in Cina.

Nella sede della società è esposto il nuovo logo “intermedio” (vedi immagine). Anche l’amministratore delegato Linda Yaccarino sembra confermare il cambio di nome.

Cambiamento radicale


Chiunque abbia seguito le politiche di Twitter dopo l’acquisizione da parte di Musk alla fine dello scorso anno, ha assistito a una successione fulminea di cambiamenti di direzione e di turbolenze. Ad esempio, si è rifiutato di effettuare ogni tipo di pagamento ai fornitori di cloud e di trasferire l’affitto di vari edifici per uffici. Inoltre, gli inserzionisti sono fuggiti dopo aver scoperto che la moderazione dei contenuti sulla piattaforma era piuttosto permissiva.

Per quanto riguarda la concorrenza, le cose sono cambiate parecchio negli ultimi tempi. Threads by Meta è stato lanciato con un’esplosione di iscrizioni, anche senza una presenza nell’UE. Questa piattaforma si comporta in modo molto più simile al Twitter che abbiamo sempre conosciuto finora, con semplici post brevi come fulcro.

Funzionerà?


Il successo di Threads non deve però essere sopravvalutato: dopo la velocità record con cui sono arrivate le nuove iscrizioni, è stato immediatamente seguito da un abbandono su larga scala della giovanissima piattaforma. Una parte di questi utenti sarà quindi tornata al territorio familiare di Twitter. Tuttavia, resta da vedere cosa accadrà in futuro.

Prima è stato chiaro che l’API di Twitter non sarebbe più stata gratuita. Il paywall al suo posto è stato immenso, da cui si può dedurre che quasi nessuno vi investirà. Tenendo presente questo contesto, non è strano che Musk stia ora rivoluzionando l’identità principale della piattaforma, forse con un modello di entrate completamente nuovo. Questo sembra andare a scapito dell’onnipresente riconoscimento del nome di Twitter e dei tweet che vi compaiono.

Dopo tutto, la strada intrapresa dalla nuova “X” è rischiosa. Il successo di Twitter è dovuto proprio alla sua semplicità: 140 caratteri, una timeline e nessuna restrizione reale. È nato in un’epoca in cui gli smartphone e le app erano agli albori. Oggi, un concetto di “tutto app” molto più grande dovrà essere in grado di battere le soluzioni alternative su tutti i fronti.

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