I nuovi display OLED LTPO a 120Hz previsti per iPhone 13 Pro e 13 Pro Max saranno probabilmente tutti forniti da Samsung.
Che tipo di ordine ha fatto Apple a Samsung?
Samsung è da tempo il principale fornitore di display per iPhone di Apple e grazie ai progressi tecnologici del colosso tecnologico coreano nel settore, è stata in grado di ottenere ancora una volta un ordine per circa 80 milioni di unità.
Sembra che gli OLED LPTO veloci ed efficienti dal punto di vista energetico arriveranno solo ai modelli iPhone 13 di fascia alta. LG e BOE riempiranno il resto degli ordini per iPhone 13 e 13 mini display OLED. Si stima che LG Display spedirà circa 30 milioni di unità.
Arrivano i nuovi display
Ma poiché la famiglia di iPhone 12 non verrà interrotta presto, la necessità di pannelli OLED standard non scomparirà. Entro la fine di quest’anno, Samsung spedirà 120 milioni di schermi OLED. LG Display garantirà 50 milioni di pannelli mentre BOE consegnerà gli ultimi 9 milioni.
Le fonti del settore sottolineano inoltre che quest’anno la produzione di pannelli OLED è iniziata circa un mese prima, confermando i rapporti precedenti secondo cui l’iPhone 13 tornerà al consueto lancio di settembre.
La conferma del cambio di passo nel mondo
In questo periodo molto caotico l’unica certezza è stata ed è la navigazione su internet grazie ad uno smartphone. È chiaro che più i nuovi display sono performanti e più il tempo di utilizzo di un cellulare aumenta. I nuovi prodotti che garantiscono la visualizzazione delle informazioni ricercate in rete arrivano a 120 HZ, ridisegnando la pagina con una velocità impressionante. Maggior chiarezza e nitidezza.
La strategia di Apple in passato e nel periodo attuale, consiste nell’acquisire le conoscenze su materiali a 360 gradi riuscendo ad incorporare nell’azienda nuove società. In sostanza acquisisce aziende per sviluppare prodotti utili a se stessa. Ma per i display la Apple risulta ancora dipendente da altre corporate. Con il nuovo processore M1, per esempio, l’azienda di Cupertino è riuscita a ‘slacciarsi’ dalla Intel, producendo internamente i nuovi e velocissimi chip richiesti.