Ecco come Apple potrebbe lasciare il segno nell’IA

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Apple lancerà nuovi prodotti il 18 ottobre

Apple starebbe cercando di siglare accordi con gli editori di notizie per addestrare il suo concorrente ChatGPT.

Come altri importanti attori digitali, Apple sta lavorando all’intelligenza artificiale generativa. L’azienda non ha ancora indicato che tipo di prodotto verrà offerto agli utenti di iPhone grazie a questa tecnologia, ma si prevede che Apple rilascerà un concorrente di ChatGPT in grado di migliorare l’esperienza con Siri. E sembra che Apple potrà attingere a un’enorme quantità di dati provenienti dagli editori di notizie per addestrare la sua intelligenza artificiale.

Citando fonti vicine alla questione, il New York Times riferisce che Apple sta negoziando con gli editori per utilizzare i loro contenuti per addestrare la sua intelligenza artificiale generativa. In particolare, Apple sarebbe pronta a pagare almeno 50 milioni di dollari per ottenere accordi con i media. Questi accordi, se conclusi, consentirebbero ad Apple di ottenere licenze per lo sfruttamento degli articoli e degli archivi dei media.

L’articolo del NYT cita anche due editori: Condé Nast, che pubblica Vogue e The New Yorker, e IAC, che pubblica People e The Daily Beast. Come al solito, però, queste informazioni vanno trattate con cautela, poiché non provengono da una fonte ufficiale. Inoltre, il New York Times riporta che alcune organizzazioni sono scettiche nel concedere ad Apple tali licenze.

Un vantaggio per Apple

In ogni caso, se Apple otterrà queste licenze, il contenuto di qualità dei media potrebbe aiutare l’azienda a raggiungere i suoi concorrenti nel campo dell’IA generativa. Inoltre, grazie alle licenze, Apple non potrebbe essere accusata dai creatori di contenuti di utilizzare i loro articoli senza autorizzazione per addestrare l’intelligenza artificiale.

A novembre, durante una sessione di domande e risposte con analisti e investitori, Tim Cook ha accennato brevemente allo sviluppo dell’IA generativa da parte di Apple. “Non entrerò nei dettagli, perché non lo facciamo davvero, ma potete essere certi che stiamo investendo. Stiamo investendo parecchio. Lo faremo in modo responsabile. Vedrete i progressi del prodotto nel tempo […]”, ha dichiarato.

In ogni caso, i concorrenti di Siri, come Google Assistant e Amazon Alexa, stanno già sviluppando nuove funzioni basate sull’IA generativa. Microsoft, da parte sua, ha integrato Copilot AI, basato su GPT-4, in Windows. E Samsung si sta preparando a implementare un concorrente di ChatGPT sui suoi prodotti.

Anche Apple sta lavorando sull’intelligenza artificiale generativa e, secondo un articolo del New York Times, potrebbe firmare accordi con la stampa per ottenere dati di addestramento per la sua IA.
L’azienda sarebbe disposta a pagare 50 milioni di dollari per ottenere queste licenze.
Ma per il momento la cautela è all’ordine del giorno.

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