L’azienda di Cupertino ha ricevuto una pessima notizia dalla Cina.
Le conseguenze di questa notizia sono difficili da valutare, ma dovrebbero coinvolgere anche altre grandi aziende tecnologiche.
La capitalizzazione di mercato di Apple è scesa di 200 miliardi di dollari negli ultimi due giorni alla Borsa di New York (-6%). La causa di questa perdita di valore non è difficile da individuare e proviene dalla Cina. I dipendenti pubblici del Paese hanno ricevuto dai loro superiori, durante le riunioni, l’ordine di non utilizzare più gli iPhone sul posto di lavoro.
Questa misura si applica anche ai dipendenti del governo comunista e a quelli che lavorano per le imprese statali o le agenzie governative. In una nazione in cui gran parte dell’economia è nazionalizzata, questa misura potrebbe riguardare fino a 100 milioni di persone.
Apple sta giocando una grossa posta in gioco
Ma è soprattutto il simbolismo a colpire, perché Apple è molto ben radicata in Cina e impiega indirettamente più di un milione di lavoratori per produrre i suoi dispositivi lì, in associazione con il suo subappaltatore Foxconn. Inoltre, genera ottime vendite nel Regno di Mezzo e gli abitanti del luogo vanno pazzi per i prodotti a marchio Apple.
Se Apple non viene più risparmiata in Cina, è un segnale negativo per altre aziende. Infatti, anche le azioni di aziende come Qualcomm e Microsoft hanno pagato il prezzo giovedì a New York.
Apple e i suoi rivali sono consapevoli del problema e saranno quindi sempre più incoraggiati a produrre fuori dalla Cina per liberarsi da questa dipendenza dalla catena di fornitura. Qualche anno fa, l’azienda di Cupertino ha iniziato a investire in Paesi come l’India e il Vietnam. È sicuro che le ultime decisioni del governo di Pechino non faranno altro che accentuare questa tendenza.
Per quanto riguarda il futuro, Apple può comunque rimanere tranquilla, dato che i suoi dati di vendita sono ancora molto impressionanti. Il gigante tecnologico sta comunque giocando una partita importante a pochi giorni dal suo keynote sul ritorno a scuola, che potrete seguire con noi martedì 12 settembre.
In ogni caso, questo è uno degli ultimi episodi della crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina. Per il momento si gioca soprattutto sul fronte economico e tecnologico. Washington, ad esempio, ha adottato misure di ritorsione contro Huawei, che in teoria non può commerciare con le aziende americane in alcuni settori.
Ciò non ha impedito all’azienda cinese di produrre uno smartphone 5G dotato di un chip miniaturizzato che gli osservatori pensavano fosse fuori portata a causa delle decisioni dello Zio Sam.