Una domanda critica comunemente rivolta ai progetti web3 è: “Sì, ma perché avete bisogno della blockchain per farlo?”. Le risposte, ovviamente, sono molteplici e sfumate, e ci sono molte buone ragioni per utilizzare la tecnologia web3. Ma spesso le idee non hanno bisogno di usare il web3 per funzionare. Un fan club, per esempio, può funzionare molto bene anche senza essere un DAO e, come pare abbia deciso Roblox, gli oggetti virtuali in edizione limitata non hanno bisogno di essere NFT.
Oggetti digitali Roblox
I creatori di Roblox possono ora vendere oggetti virtuali e limitarne il numero disponibile per la vendita, ha annunciato la società. Si chiameranno “Limited” e, una volta acquistati, i proprietari potranno rivenderli e il creatore originale riceverà “un rimborso del 10% per ogni volta che l’oggetto viene rivenduto”. Sembra proprio il funzionamento degli NFT, ma non lo è: la scarsità, la rivendita e la suddivisione dei pagamenti sono tutti controllati dalla piattaforma. Roblox è chiaramente intenzionata a evitare che il mercato Limited sia invaso da oggetti in contanti, imponendo ai creatori un pagamento anticipato prima della pubblicazione degli oggetti Limited, che viene poi restituito ai creatori. “Quando un oggetto viene venduto, il creatore riceve il pagamento anticipato in proporzione alla quantità di oggetti venduti. Questo pagamento aggiuntivo proviene dalla quota di piattaforma di Roblox, pari al 30%”, si legge sul sito web di Roblox. I creatori devono anche fare domanda per poter creare oggetti limitati, e ci sono già alcuni oggetti limitati nel catalogo di Roblox, come questo capibara d’oro indossabile limitato a 1000 esemplari e disponibile per 400 Robux – circa 5 dollari nel mondo reale.
