Malware nei trucchi online di Call of Duty

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Se siete appassionati di Call of Duty: Warzone, leggete attentamente qui. Forse vi sarà già capitato di trovare online dei trucchi per avanzare nel gioco: ebbene, in uno di questi si nasconde un malware.

Malware nei trucchi, sono davvero pericolosi?

Questi trucchi sono chiamati cheat, e generalmente sono vietati dai creatori dei giochi, proprio perché permettono agli utenti di ottenere un vantaggio sleale sugli altri. Accedendo alla memoria del computer, questi cheat modificano salute, munizioni, punteggio, vite, inventari e altre informazioni. Quello che prendiamo in oggetto è stato denominato Warzone Cheat Engine, e può essere molto pericoloso.


Privacy le estensioni che la proteggono


Warzone Cheat Engine

Per la prima volta era comparso nell’aprile del 2020, e di nuovo il mese scorso. Questo cheat contiene un tipo di backdoor, che installa parti di malware scelti da chi lo ha creato. Questi ultimi chiedevano agli utenti di eseguire il programma come amministratori, disabilitando l’antivirus (cosa relativamente comune in caso di cheat). Se però è vero che queste richieste vengono fatte quasi sempre quando si installa un cheat, allo stesso tempo permettono al malware di non essere rilevato, raggiungendo i dati importanti.

Ulteriori informazioni

“Sebbene questo metodo sia piuttosto semplicistico, in definitiva è una tecnica di ingegneria sociale che sfrutta le volontà del suo target (i giocatori che vogliono imbrogliare) di abbassare volontariamente le loro protezioni di sicurezza e ignorare gli avvisi sull’esecuzione di software potenzialmente dannoso” hanno spiegato i ricercatori di Activision, gli sviluppatori di Call of Duty. Conseguentemente hanno rilasciato una lista di varianti di Warzone Cheat Engine che hanno installato una serie di software, incluso un cryptojacker, che utilizza le risorse di un computer da gioco infetto per estrarre la criptovaluta.

Pubblicità ingannevole

Sempre secondo Activision, diversi forum di malware hanno regolarmente pubblicizzato un kit per personalizzare il falso cheat. Quest’ultimo semplifica la creazione di versioni del cheat che forniscono payload dannosi, scelti da chi lo utilizza. I venditori lo pubblicizzavano come un modo efficace di diffondere malware, e hanno anche pubblicato video su YouTube per spiegare come usarlo.

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