La Cina vieta l’uso dell’iPhone ai dipendenti statali, mentre le tensioni tra gli Stati Uniti cominciano a farsi sentire

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USA limitano il commercio con aziende tecnologiche cinesi

Ai dipendenti delle agenzie governative centrali cinesi è stato vietato di portare e utilizzare smartphone di origine straniera, compresi gli iPhone. Con l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, quest’ultima starebbe cercando di ridurre la propria dipendenza dalla tecnologia straniera, di aumentare la sicurezza informatica e di impedire la fuga di dati sensibili.

Le azioni Apple sono scese del 3,6% dopo che la Cina ha introdotto un divieto sugli iPhone.


Gli iPhone non possono più essere utilizzati nei gruppi di chat o nelle riunioni e il governo cinese ha vietato del tutto l’uso dei dispositivi durante il lavoro. Tuttavia, tali restrizioni non sembrano applicarsi agli stessi dipendenti che utilizzano gli iPhone a casa o fuori dal luogo di lavoro. Secondo il Wall Street Journal, la notizia di questo divieto ha colpito negativamente Apple, con un calo del 3,6% delle azioni della società. Come molti sanno, la Cina è uno dei mercati più importanti per Apple e rappresenta circa un quinto del fatturato complessivo del gigante tecnologico.


Il governo cinese non sembra voler risparmiare nessuna azienda statunitense e la sua tecnologia, in quanto spinge per raggiungere l’autosufficienza. Anche gli Stati Uniti non si sono tirati indietro: sono state imposte sanzioni commerciali sia a Huawei che a ZTE e sono stati compiuti sforzi per vietare TikTok a livello locale, statale e federale. Altre aziende statunitensi come NVIDIA e AMD hanno dichiarato che i chip AI non possono essere venduti a Cina e Russia, anche se l’amministrazione Biden nega che questa decisione sia stata presa.

Tom Forte, analista di DA Davidson, afferma che, nonostante la presenza massiccia in Cina, Apple “non è immune” dalle decisioni prese dal governo. In mezzo alle crescenti tensioni tra gli Stati Uniti, è la vittima involontaria di questa saga. Tuttavia, Forte sostiene che queste limitazioni dovrebbero ispirare queste aziende a diversificare la loro catena di approvvigionamento per essere meno dipendenti dalla Cina, obiettivo che Apple si è posta da tempo.
L’azienda californiana ha tentato di spostare parte della produzione dalla Cina a regioni come il Vietnam e l’India, ma secondo quanto riportato in precedenza, ci vorranno anni prima che Apple riduca significativamente la dipendenza da questo Paese. Non si prevede un impatto immediato sui guadagni di Apple, ma con il lancio dell’iPhone 15 la prossima settimana, la recente mossa del governo cinese non sarebbe potuta avvenire in un momento peggiore per l’azienda.

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