Pugno duro di Instagram contro tutti coloro che usano il social esclusivamente per inviare messaggi offensivi ad altri utenti. L’azienda statunitense ha varato nuove misure di sicurezza e tutela degli iscritti che riguarderanno in particolar modo i cosiddetti direct messages, ovvero i messaggini privati che si possono mandare tramite l’applicazione. Le persone che abuseranno di questo servizio per insultare o minacciare vedranno i rispettivi account cancellati definitivamente dalla piattaforma.
Il comunicato pubblicato dai dirigenti di Instagram sul blog ufficiale riporta che l’obiettivo della società di proprietà di Facebook è quello di fare del social “un luogo in cui le persone possano connettersi con le altre persone e le cose che amano”. Purtroppo però, come accade anche nella vita di tutti i giorni, esistono sempre degli individui che non fanno altro che attaccare, insultare e offendere gli altri.
Nel testo viene citato come esempio quando accaduto ad alcuni calciatori del Regno Unito che sono stati subissati di messaggi offensivi e dai toni razzisti. Questa deplorevole abitudine sta riguardano in special modo i direct messages perché, rispetto ai commenti pubblici rilasciati ai post, sono più difficili da gestire e moderare.
Messaggi offensivi: la stretta di Instagram
Sul blog ufficiale di Instagram si legge a chiare lettere che sono già partiti i nuovi interventi di tutela degli utenti che prevedono l’immediata cancellazione degli account “delle persone che inviano messaggi offensivi”. Inoltre si va verso l’implementazione di nuovi strumenti di controllo per contrastare la piaga degli insulti inviati con messaggi privati.
Un’altra novità consiste nella chiusura dei profili creati esclusivamente per sfuggire alle limitazioni sui contenuti denigratori e con l’unico intento di offendere gli altri. L’obiettivo di Instagram è quello di “combattere l’odio e il razzismo sulla nostra piattaforma”.
Contenuti digitali: polemiche per Facebook e Pornhub
Ovviamente, siccome si tratta di una situazione generalizzata e globale, il social network da solo non potrà cancellare queste ingiurie e questi attacchi discriminatori, e per questo motivo si augura che presto possa collaborare “con altre società, associazioni calcistiche, ONG, governi, genitori ed educatori, sia online che offline”.