I Campionati Mondiali Pokémon, dove i migliori giocatori si sfidano in Pokémon Scarlatto e Viola, nel Gioco di Carte Collezionabili, in Pokémon GO e in Unite, hanno appena concluso la loro edizione 2023. Quest’anno i campionati si sono svolti nella città portuale giapponese di Yokohama, a 36 chilometri esatti da Tokyo. Mentre le storie trasmesse dai vari account ufficiali di Pokémon ci hanno fatto sognare, quest’anno c’è stato un punto che ha scatenato un nuovo dibattito sui social network.
Pokémon violati? Sei fuori
Chi avrebbe mai pensato che sfidare le chiarissime regole dei Campionati Mondiali Pokémon, perfettamente ufficiali, potesse avere delle conseguenze? Beh, tutti, tranne alcuni giocatori che hanno scelto di usare Pokémon piratati per gareggiare, a quanto pare. Tuttavia, la Pokémon Company ha adottato una linea dura e ha squalificato i giocatori che non hanno rispettato le regole del gioco. Dopo anni di violazione delle regole, molti si sono rammaricati che la sentenza sia stata emessa proprio durante l’evento, la competizione più importante, quella in cui avevano investito molto denaro, ma in definitiva poco tempo.
Come funziona?
I giocatori che hanno barato utilizzano software come PKHeX per hackerare le loro versioni del gioco e ottenere senza sforzo il Pokémon di loro scelta, o scambiare Pokémon con qualcuno che ha hackerato il mostriciattolo tascabile stesso. Ovviamente questa pratica è vietata. The Pokémon Company offre la possibilità di combattere contro Pokémon scambiati (acquisiti legittimamente) o, meglio ancora, contro Pokémon che l’allenatore si è preso il tempo di crescere da solo, giocando normalmente.
Mentre alcuni giocatori squalificati fanno ammenda ammettendo che metà della loro squadra è stata acquisita in modo disonesto, altri approfittano della Piattaforma X (ex Twitter) per lamentarsi della decisione dell’organizzazione, quando hanno semplicemente barato e commesso una pratica contraria al regolamento dei Campionati Mondiali Pokémon.