Il boom di internet ha portato alla nascita delle cosiddette dating app, le piattaforme che consentono di cercare l’anima gemella online. Tutto ciò ha finito inevitabilmente col cambiare l’approccio amoroso tra le persone. Uno studioso del Kinsey Institute for Research in Sex, Gender, and Reproduction ha affermato che questa tendenza ha fortemente influenzato la storia dell’evoluzione della riproduzione umana, stravolgendola addirittura in taluni casi.
Una ricerca di Stanford del 2017 ha evidenziato come circa il 40% delle coppie eterosessuali e il 60% di quelle omosessuali si siano conosciute e innamorate sul web negli Stati Uniti. Elizabeth Timmermans, una ricercatrice che lavora in Belgio e che ha scritto il libro Love in the Age of Tinder, ha affermato che i primi appuntamenti su internet sono emersi a partire dagli Anni ’90 quando erano poche le persone che potevano permettersi un computer. Ovviamente, siccome i primi siti non erano molto sviluppati, si correva spesso il rischio di chattare e conoscere persone troppo distanti geograficamente tra di loro.
Tutto ciò è cambiato con l’arrivo delle dating app basate anche sul luogo di residenza. Tra queste c’è Grindr che a partire dal 2009 ha dato l’opportunità ai gay single di conoscere altri utenti che vivevano in zone limitrofe. Nel 2012 è stata la volta di Tinder che, rivolgendosi ai possessori di smartphone, ha fornito maggiori possibilità a tutti gli utenti di cercare l’amore o appuntamenti occasionali nella propria città o nei suoi dintorni.
Dating app: il “ghosting” e la superficialità
Il proliferare di dating app non comporta automaticamente una maggiore facilità nel trovare la cosiddetta “persona giusta”. Tinder offre delle opzioni che tendono a rendere più agevole la ricerca, ma allo stesso tempo ci sono i cosiddetti “fantasmi”, ossia quegli utenti che preferiscono restare nell’anonimato e sparire all’improvviso.
La studiosa Timmermans ha contattato alcuni iscritti a Tinder per chiedere loro come si trovassero nell’utilizzo dell’applicazione. In molti hanno risposto che la perdita improvvisa dei contatti con un’altra persona è diventata una situazione “normale”, infatti molte persone le hanno risposto che ormai “il ghosting fa parte degli appuntamenti online”.
Tra gli aspetti più accattivanti di queste piattaforme c’è proprio il loro funzionamento che, spesso, dà l’impressione agli internauti di essere parte di un gioco. Infatti sono diversi gli studi che affermano come queste applicazioni vadano a stimolare quelle aree del cervello che rilasciano endorfina, spingendo ad associare la ricerca di appuntamenti online ad una sorta di attività sportiva.
Col tempo le dating app si sono dotate di servizi extra a pagamento mensile che consentono di migliorare e rendere più semplice la ricerca di un’altra persona. In realtà l’Università norvegese di scienza e tecnologia ha riscontrato che la maggioranza delle persone si limita a fare dei collegamenti veloci e superficiali, e secondo Timmermans ciò avviene perché per molti questo è soltanto un modo per “passare il tempo”.
Il Pew Research Center ha rivelato che la maggioranza dei cittadini statunitensi, quando gli è stato chiesto di fornire un parere sull’esperienza sulle dating app, ha affermato di essere rimastra frustrata (45%), mentre solo una minima parte si è detta speranzosa (25%). Questo perché in molti hanno lamentato una mancanza di correlazioni e coinvolgimenti interpersonali ed emotivi e la mancanza di sicurezza dei propri dati personali.
Le coppie nate online durano più a lungo
Le dating app hanno comunque anche degli aspetti positivi. Ad esempio, gli esperti dell’Università di Chicago nel 2012 hanno evidenziato che la percentuale di divorzio cala quando si tratta di coppie conosciutesi sul web. Inoltre si sono resi conto che quando ci si conosce su internet – a differenza di quanto accade negli appuntamenti fisici – si ha una maggiore tendenza a raccontarsi di più, a scoprirsi, e tutto ciò può fortemente aiutare la nascita di relazioni vere e proprie.
Hayley Quinn, docente di appuntamenti di Londra, ha dato alcuni consigli affinché la ricerca dell’anima gemella tramite le dating app non sia inutile. Innanzitutto ha affermato che è importante l’atteggiamento con il quale ci si approccia a quest’esperienza. Infatti, chi parte dal presupposto che si tratta soltanto di qualcosa di virtuale, effettivamente avrà più difficoltà nell’instaurare delle conoscenze serie e concrete.
San Valentino: i migliori giochi da fare in coppia
È importante quindi cambiare la propria motivazione nel momento in cui si accede ad una dating app. L’esperto ha consigliato di dedicare una certa parte del proprio tempo libero a quest’esperienza, sottraendola ad esempio ai momenti in cui si seguono dei programmi, film o Serie Tv su Netflix. Inoltre i profili devono essere ben curati con foto appropriate, descrizioni dettagliate e non generiche.