Il celebre social Facebook ha fatto entrare in vigore una serie di linee guida sulle regole dei contenuti retrocessi sulla piattaforma. nel particolare, sono stati presi in considerazione tre fattori: il feedback, la creazione di contenuti originali e i possibili danni arrecati alla community. Analizziamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Contenuti Facebook: ecco le nuove linee guida sulla retrocessione
Il social network Facebook ha in genere posizioni piuttosto chiare sul tipo di contenuti che vanno rimossi dalla sua piattaforma, posizioni che vengono confermate da diverse linee guida. Di diverso tipo sono invece i regolamenti relativi ai contenuti retrocessi, delle quali Menlo Park ha reso più chiare le linee guida solo di recente. La società ha infatti fornito più materiale in merito alle regolamentazioni sui contenuti dei post retrocessi sulla piattaforma, ovvero di quelli che subiscono una distribuzione ridotta in rete. Nel particolare, il social network si è basato su tre principi per classificare i post da retrocedere. Trattasi di feedback diretto degli utenti, incentivazione a creare materiale accattivante, e livello di problematicità nei confronti della sicurezza della comunità. Il social ha fatto sapere che queste normative sono già in vigore, e pensa di aggiornare gradualmente il programma.
Quali sono i criteri nel dettaglio?
Nel particolare, i criteri del primo principio su basano sulla retrocessione di contenuti sulla base di queste categorie:
- Link click-bait
- Commenti potenzialmente segnalabili o nascondibili
- Collegamenti a domini con sospetto cloaking
- Collegamenti e riferimenti a siti web richiedenti dati utente non necessari per accedervi
- Esperienze di navigazione in rete di qualità bassa
- Commenti e/o video di bassa qualità
- Pagine che potrebbero essere spam
- Eccessiva pubblicità/contenuti sensazionalistici sulla salute
I contenuti retrocessi sulla base dell’originalità del contenuto riguardano invece questi fattori in particolare:
- Disinformazione verificabile
- Condivisione non autentica
- Domini con limitatezza in termini di contenuto originale
- Link e riferimenti a domini e pagine con un click-gap elevato
- Articoli senza trasparenza/post di editoria con fonti non attendibili
- Distribuzione di contenuti giornalistici non originali
Come terzo criterio, infine, Facebook ha preso in considerazione quei contenuti che, arbitrariamente o senza alcuna intenzione diretta, possono potenzialmente nuocere alla sicurezza della comunità. In questo criterio troviamo:
- Contenuti posti al limite degli standard della community social o che violano gli standard stessi
- Contenuti provenienti da trasgressori recidivi
- Post da utenti che detengono più di un account e/o che hanno una viralità da considerarsi sospetta
- Collegamenti e riferimenti a pagine web con contenuti a sfondo sessuale
- Post contenenti segnalazioni non sicure sul suicidio
Leggi anche: “The Facebook Files”: WSJ denunciato da Facebook