Il nuovo fenomeno dei social network si chiama Clubhouse. Si tratta di una piattaforma nata con l’intento di distinguersi dai principali rivali (Facebook su tutti), risultando più elitaria e meno aperta alle iscrizioni di massa. Il sito, inoltre, non ricorre ai classici post, contenuti visivi o immagini, ma permette invece di scambiarsi audio all’interno di stanze nelle quali gli utenti possono confrontarsi sui loro argomenti preferiti.
Introdotto nell’aprile del 2020 dai fondatori Paul Davison e Rohan Seth, Clubhouse ha palesato fin da subito di essere una proposta del tutto innovativa rispetto allo sterminato mondo dei social. Infatti vi si può accedere soltanto tramite inviti e, nei primi mesi della sua esistenza, ha accolto esclusivamente personaggi famosi statunitensi, come ad esempio l’attore Chris Rock, il cantante Drake o la popolare conduttrice Oprah Winfrey.
Questi Vip hanno poi cominciato a mandare inviti a colleghi e amici, ma il social è sempre rimasto “di nicchia”, andando così a formare una sorta di club online dedicato soltanto a pochi (si fa per dire) eletti. Queste caratteristiche hanno inevitabilmente catturato le attenzioni dei media americani che hanno cominciato ad occuparsi del sito di Davison e Seth. Da qui, inevitabilmente, la sua popolarità ha cominciato a salire e anche il suo valore commerciale, arrivando in poco tempo ad una somma di 100 milioni di dollari. Col tempo, gradualmente, il progetto ha iniziato ad ampliare la propria portata, senza però perdere la sua missione iniziale: quella di essere un social “non” di massa.
Come sta cambiando Clubhouse
All’inizio del 2021 Clubhouse è arrivato anche in Italia. L’evoluzione del progetto ha consentito anche a noti influencer, esperti di marketing e di comunicazione di fare il proprio ingresso nel sito. Adesso infatti risulta più semplice che in passato potervi accedere: basta iscriversi in una lista di attesa e attendere che un amico o conoscente consenta l’iscrizione. Gli inviti non sono stati cancellati e, a differenza degli altri social network, Clubhouse vanta una fitta schiera di star internazionali e pochi utenti appartenenti alla sterminata platea di coloro che in tutto il mondo navigano sul web.
I fondatori continuano a tenersi a debita distanza da strategie di registrazione e iscrizione simili a quelle dei principali competitor. Ad esempio, non è consentito accedervi tramite il profilo Facebook, mentre di recente c’è stata una concessione a coloro che hanno account Twitter o Instagram. La crescita del progetto starebbe spingendo i responsabili della piattaforma ad ampliarne la disponibilità anche ai dispositivi Android, giacché ancora adesso rappresenta un’esclusiva per sistema operativo iOS.
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A fronte del suo successo crescente, ci si chiede se e come cambierà ulteriormente Clubhouse. La sensazione è che si possa andare verso l’introduzione di forme pubblicitarie mirate, ma questa strategia però prevede che ci sia un numero notevole di utenti, e ciò potrebbe significare mettere da parte il carattere elitario del sito. Invece si potrebbe optare per una soluzione che consentirebbe agli utenti che diffondono contenuti interessanti e popolari di ricevere delle donazioni dai follower. Una strada, questa, che permetterebbe al nuovo social di continuare a controllare accessi e registrazioni. Infine non si esclude l’adozione di un modello a metà tra le due opzioni appena descritte.
L’applicazione ad oggi è arrivata ad avere una schiera di 1,2 milioni di utenti attivi e una valutazione di mercato di un miliardo di dollari, mentre i finanziatori finora hanno investito circa 100 milioni. Questi ultimi però a breve potrebbero iniziare a fare pressioni per cominciare ad intascare dei ricavi, e quest’esigenza potrebbe spingere Paul Davison e Rohan Seth a rivedere le intenzioni iniziali e a rendere più accessibile il loro club online.
Sarà questo un momento importante per i due fondatori che dovranno decidere se mantenere intatta l’esclusività della piattaforma o se, di fronte ai diktat del marketing, allinearsi a quanto accade su Facebook, Instagram e Twitter.