Unpacking: il gioco nostalgico per noi 45enni

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Una cosa che ho fatto spesso. Spacchettare. E ora ci si è messa pure mia figlia con un gioco su Xbox. Unpacking. Un gioco che elimina tutti gli elementi stressanti del trasloco: nessun sollevamento pesante o cose che si rompono e nessuna spazzatura da portare via. Tutto disimballato ha solo bisogno di un posto dove andare.

Unpacking: il gioco puzzle zen

Il gioco ti fa fare esattamente come suggerisce il titolo. In una stanza isometrica di pixel art, disimballi, uno per uno, tutti gli effetti personali di un personaggio invisibile, posizionandoli ordinatamente come ritieni opportuno negli spazi domestici per consentire il progresso verso una nuova casa e nuove stanze. Gli effetti personali spesso non hanno punti specifici in cui posizionarli, sebbene esistano alcune limitazioni su dove e in quale stanza possono essere lasciati gli oggetti per consentirti di andare avanti. Ad esempio, lasciare un tostapane nella vasca da bagno sarebbe disapprovato, anche se, se lo si desidera, anche quell’elemento può essere disattivato nelle opzioni di accessibilità. L’elemento puzzle zen in gioco è di per sé un’esperienza piacevole. I controlli Xbox vanno bene e la velocità dello stick può essere regolata se necessario, anche se sembra che sarebbe più adatto all’utilizzo dei controlli del mouse su PC.

Un tuffo nei ricordi da spiegare a mia figlia

La pixel art conferisce all’intera esperienza un’atmosfera nostalgica ed è davvero ben considerata, consentendo agli oggetti di essere facilmente identificabili, almeno per me che ho 45 anni. Per mia figlia di 11 a volte è stato un po’ difficile farlo. La musica di Jeff van Dyck, è perfettamente in sintonia con lo stile del gioco, mentre anche il sound design è perfetto, con rilassanti rumori ambientali di uccelli che cinguettano, o il rumore del traffico esterno, interrotto solo dai nostri suoni di disimballaggio delle scatole, il rumore metallico delle posate e il tintinnio dei piatti di ceramica quando li impili. Di per sé questo equivarrebbe a una bella, ma probabilmente dimenticabile, esperienza. Tuttavia, la mossa geniale dello sviluppatore Witch Beam sta nell’attaccare la vita di una giovane ragazza a questi oggetti, mentre ci immergiamo quasi voyeuristicamente nella sua storia durante otto traslochi in un periodo di vent’anni, attraverso una narrazione ambientale premurosa e intelligente come il suo “fantasma disimballato”. Hai un’idea di ciò che è importante per lei, gli oggetti che le danno un tono nostalgico. Unpacking è un bel gioco da giocare, un’esperienza pensata in modo artigianale in cui un approccio empatico premia il giocatore. Piccoli momenti di ripetizione e confusione occasionale non tolgono nulla a un’esperienza sinergica in cui c’è molto di più da disfare rispetto ai semplici beni.

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