Twitter si rifiuta di pagare le bollette di Google Cloud

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Nell’ultimo passo della sua gestione non convenzionale da parte del futuro ex-CEO Elon Musk, Twitter si starebbe rifiutando di pagare la quota di rinnovo di Google Cloud, cercando di abbandonare la piattaforma di terze parti, ma le cose non sembrano così chiare.

Secondo quanto riportato da Platformer, il gigante dei social media si è rifiutato di pagare il rinnovo dell’abbonamento ai servizi di cloud hosting che scade questo mese, per cercare di portare più hosting all’interno dell’azienda.

Sotto la sua nuova leadership, Twitter ha fatto tentativi finora falliti di negoziare un contratto pluriennale che ha firmato con Google Cloud l’anno scorso, rendendo difficile l’uscita della piattaforma di Musk e presentando così un conflitto con risultati critici.

Abbonamento a Twitter Google Cloud

Mentre una parte dell’hosting è gestita internamente, Twitter si sta attualmente rivolgendo a Google Cloud per questioni come la lotta allo spam e al materiale pedopornografico, il che significa che il mancato pagamento potrebbe causare eventi catastroficamente dannosi.

Platformer ha anche riferito che Twitter ha precedentemente trattenuto il pagamento dal concorrente di Google Cloud, Amazon Web Services, con cui condivide anche responsabilità di hosting, questa volta relative alla pubblicità.

Inoltre, Engadget fa notare che alla fine dello scorso anno Twitter è stato citato in giudizio dal California Property Trust per non aver pagato l’affitto dell’edificio in cui ha la sede centrale.

Sebbene le ultime notizie relative a Google Cloud siano probabilmente il culmine di mesi di leadership di Musk, la nuova CEO della piattaforma, Linda Yaccarino, ha preso ufficialmente in mano le redini dell’azienda la scorsa settimana, annunciandolo con un tweet.

Non è chiaro come Yaccarino gestirà il rinnovo del contratto e la piattaforma in generale, ma molti utenti a livello globale sono uniti nella speranza che un cambiamento positivo possa essere in arrivo dopo mesi di turbolenze per la piattaforma.

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