Sappiamo che gli studi sulle protesi stanno avanzando. Purtroppo però questa tecnologia non è accessibile a tutti: ecco quindi la nuova mano artificiale a basso costo.
In cosa consiste la nuova mano artificiale?
Dicevamo che la tecnologia nel campo delle protesi sta facendo passi da gigante. La maggior parte delle persone che ne avrebbero bisogno, però, devono affrontare costi proibitivi. Questo nuovo progetto, congiunto tra il MIT (Massachusetts Institute of Technology) e la Shangai Jiao Tong University, potrebbe rappresentare un nuovo inizio.
La nuova pelle elettronica come funziona
Una mano gonfiabile
Avete presente Baymax, il personaggio morbido e bianco del film Disney Big Hero 6? Questa protesi potrebbe assomigliargli molto. È infatti realizzata con un elastomero chiamato EcoFlex, e il suo costo in componenti potrebbe aggirarsi intorno ai 500 dollari. Niente motori elettrici, qui: a gonfiare e piegare le dita è un sistema pneumatico, che consente di compiere normali gesti che tutti noi facciamo ogni giorno. In poche parole, il dispositivo “traduce” il pensiero del proprietario, e il software decodifica i segnali EMG che il cervello invia all’arto in questione.
Semplice e intuitivo
Uno dei principali vantaggi di questa mano artificiale è la semplicità nell’imparare ad usarlo: la prova l’hanno data alcuni volontari, che in appena 15 minuti erano in grado di scrivere con una penna o impilare alcune pedine. La protesi pesa circa mezzo kg, ed è in grado di ripristinare la sensibilità del suo possessore. Come ci riesce? Con i sensori di pressione: quando il proprietario tocca o stringe un oggetto, invia un segnale elettrico in un punto specifico del braccio amputato.
Un enorme potenziale
“Questo non è ancora un prodotto, ma le prestazioni sono già simili o superiori alle neuroprotesi esistenti, e ne siamo entusiasti” ha spiegato il professor Xuanhe Zhao, che da ingegnere ha collaborato al progetto. “C’è un enorme potenziale per rendere questa protesi morbida a costi molto bassi, per le famiglie a basso reddito che ne hanno necessità”. Al momento si tratta solo di un prototipo, ma il team dichiara di stare già lavorando per migliorare il design. L’obiettivo, spiegano, è renderlo migliore nella decodifica degli impulsi elettrici e più personalizzabile. Non resta dunque che aspettare.