Le Google Maps dell’Impero Romano: la mappa che permette di pianificare un percorso in quell’epoca

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Immaginate se gli abitanti del mondo avessero avuto Google Maps nel 20 a.C.. A quei tempi, più di 380 strade per 80.000 km permettevano a legioni, mercanti e cittadini di lasciare le loro città o i loro villaggi per raggiungere la capitale, Roma. La frase “Tutte le strade portano a Roma” non è stata inventata invano. Ma di questo parleremo più avanti. Nonostante queste strade coprissero parte dell’attuale territorio europeo, il viaggio era molto difficile, con tratti di difficile accesso e ogni tipo di contrattempo lungo il percorso.

Se all’epoca fosse esistita la tecnologia, la vita di queste persone sarebbe stata molto più semplice. Questo è ciò che ci mostra OmnesViae, un pianificatore di itinerari basato sulle strade dell’Impero Romano. Uno strumento straordinario per capire come si svolgevano quei burrascosi viaggi.

Omnes Viae: Itinerarium Romanum è un pianificatore di itinerari (sullo stile di Google Maps) che permette di navigare nell’Impero Romano utilizzando le strade e i percorsi di navigazione a disposizione della popolazione dell’epoca. Si basa sulle indicazioni della Tabula Peutingeriana, la cosa più vicina a un autentico itinerarium (come venivano chiamate le mappe stradali) dell’Impero. Anche se all’epoca esistevano delle mappe, nessuna è giunta fino a noi. Non copre nemmeno l’Hispania (Spagna e Portogallo) e parte della Britannia, che il sito ha integrato con l’Itinerarium Antonin.


Come funziona lo strumento? Attraverso un semplice sistema di ricerca simile a quello di Google Maps. Si inserisce un luogo di origine e uno di destinazione e viene mostrato l’itinerario più breve, con le strade principali, le città e i fiumi che si incontrano lungo il percorso, nonché i giorni necessari per compiere l’impresa. Se ad esempio indichiamo che ci troviamo a Lutezia (Parigi) e vogliamo andare a Roma (al centro dell’area urbana italiana), avremo un percorso di DCCLXIX (769) miglia romane, che richiederà LII (52) giorni per completare il viaggio.


La Tabula Peutingeriana e le strade romane

La Carta Peutinger, un rotolo di pergamena del XIII secolo, è una copia di una mappa molto più antica, che potrebbe risalire al IV o V secolo, e che potrebbe essere ancora una copia di una mappa commissionata da Augusto intorno all’1 d.C.. La mappa originale è andata perduta e ne rimangono solo delle copie. La più antica, divisa in 12 fogli, è conservata nella Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna e fu realizzata nel 1265 da un monaco alsaziano. Purtroppo manca la parte in cui dovrebbero comparire l’Hispania (Spagna e Portogallo) e parte della Britannia.

L’estesa rete di strade perfettamente progettate e rettilinee dell’Impero Romano era una delle sue principali caratteristiche unificanti, come discusso in questo articolo di Big Think. Lo stesso Augusto si impegnò a fondo nella sua riforma dell’amministrazione stradale, facendo costruire numerose strade e creando un servizio di corriere per ottimizzare l’utilità di questa rete. Per questo gli fu dato il titolo di Curator Viarum (amministratore delle strade).


All’apice dell’Impero, il cursus publicus (rete stradale pubblica) di Roma consisteva in circa 380 strade interconnesse, per un totale di 80.000 km. Le stazioni di passaggio facilitavano gli spostamenti di mercanti e soldati. Grazie a questa rete e alle sue infrastrutture, il potere e la ricchezza di Roma si diffusero in tutto il continente.

Tutte le strade portano a Roma


È curioso vedere come la direzione di tutte le strade indichi Roma come destinazione finale, come i raggi di un grande cerchio. Nel 20 a.C., l’imperatore Augusto fece installare un gigantesco picco d’oro accanto al Tempio di Saturno nel Foro Romano. Si trattava del milliarium aureum, da cui si misuravano le distanze delle città di tutto l’impero. Il punto “0” era collocato lì, proprio come oggi esiste il famoso chilometro “0” alla Puerta del Sol di Madrid, da cui partono tutte le strade radiali verso gli angoli della Spagna.

L’Impero romano aveva nell’antichità, come oggi, una disposizione e una struttura a raggiera: per andare da una città all’altra era necessario passare per il centro, dove convergevano tutte le strade. Da qui la famosa frase Romam ducunt (“Tutte le strade portano a Roma”).

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