La Corea del Sud potrebbe divenire, attraverso un voto di oggi, il primo Paese ad approvare una legislazione sulla gestione di app store di Apple e Google. Uno degli scopi principali è quello di consentire metodi di pagamento alternativi negli acquisti in-app. Tale disegno di legge, soprannominato “legge anti-Google”, è stata oggetto di pressioni da parte di Cupertino e Mountain View.
Qual è lo scopo della legislazione sugli app store in Corea del Sud?
La Corea del Sud si preannuncia ad essere il primo Paese ad approvare una legislazione sulla gestione degli app store di Apple e Google. I legislatori probabilmente voteranno a favore di regole più severe oggi 25 agosto 2021. Tale disegno di legge va a modificare il Telecommunications Business Act della Corea del Sud. I media locali lo hanno soprannominato la “legge anti-Google”, poiché presenta un linguaggio mirato contro i proprietari di app store digitali. Questa nuova legislazione si applicherà ad Apple e Google per costringerle a consentire metodi di pagamento alternativi per effettuare acquisti in-app. Si imporranno inoltre divieti ad alcune regole dell’app store che dissuaderebbero gli sviluppatori dalla commercializzazione dei prodotti attraverso altri tipi di piattaforme.
Il disegno di legge passerà ora alla commissione giudiziaria
Finora, la legislazione ha superato la commissione dell’Assemblea coreana a luglio. Ora dovrà invece affrontare un voto nella commissione giudiziaria. Dopodiché la si invierà all’assemblea completa per essere ratificata da Moon Jae-in, il presidente sudcoreano.
Una legge molto contestata
Sia Cupertino che Mountain View hanno esercitato diverse pressioni affinché il disegno di legge non venisse approvato. Secondo quanto riporta Reuters, Apple ha dichiarato: “La fiducia degli utenti degli acquisti dell’App Store diminuirà a seguito di questa proposta, portando a minori opportunità per gli oltre 482.000 sviluppatori registrati in Corea che hanno guadagnato più di 8,55 trilioni di KW fino a oggi con Apple”. Anche Google, secondo il New York Times, sostiene che la legislazione danneggi in particolare i consumatori e gli sviluppatori di software. Ma non sono solo Apple e Google a combattere contro questo disegno di legge. Già a ottobre, infatti, il Consiglio dell’industria delle tecnologie dell’informazione aveva chiesto al rappresentante per il commercio USA di prendere nota delle preoccupazioni in merito alla legislazione a Seul.
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