Cloud Next: Google torna a colpire l’IA generativa e i modelli linguistici di grandi dimensioni

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La conferenza Next’23 è stata l’occasione per Google di annunciare qualcosa di concreto nel campo dell’IA generativa. L’azienda era particolarmente attesa, perché doveva recuperare il ritardo rispetto a Microsoft-OpenAI. Il messaggio è chiaro: Google vuole essere uno dei protagonisti dell’IA, che sta invadendo i suoi prodotti.

L’ultimo anno è stato complesso per Google. La partnership tra Microsoft e OpenAI ha permesso di occupare molto spazio sui media, soprattutto grazie a ChatGPT. Per la prima volta, anche il grande pubblico ha visto il potenziale dell’IA generativa, con i grandi modelli linguistici (LLM) sullo sfondo. Da allora si è assistito a un flusso quasi ininterrotto di annunci, con Microsoft che nel frattempo ha lanciato il suo nuovo Bing, basato su ChatGPT 4. Google ha dovuto reagire.

Google ha quindi dovuto reagire. La conferenza I/O di giugno è stata teatro di numerosi annunci, ma pochi di questi erano concreti. Questa volta, con Next’23, il tono è diverso: alcuni prodotti sono pronti, stanno iniziando a essere distribuiti o saranno disponibili entro la fine dell’anno. Altri, come Duet AI, sono in fase di estensione a un’ampia gamma di servizi.

Vale la pena notare che per la prima volta dopo diversi anni, e come la conferenza I/O dello scorso giugno, Next è tornata a essere un evento fisico. È iniziata martedì e terminerà oggi.

Duet AI è (quasi) ovunque


Duet AI è il nome che Google ha dato a tutte le funzioni di intelligenza artificiale generativa per tutto ciò che ha a che fare con l’assistenza alla scrittura, il riassunto di testi e l’organizzazione delle informazioni. L’intero pacchetto è stato chiaramente progettato per il lavoro d’ufficio, ma queste funzioni – ancora in pre-release, con disponibilità prevista per la fine dell’anno – sono ora estese al codice e al cloud.

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