Il momento è difficile, lo sappiamo, anche per il pallone. Stadi vuoti e società quasi in bancarotta: per questo si punta sempre più sul calcio virtuale. In Italia, del resto, sta diventando fondamentale essere ben presenti nel mondo degli eSport.
Calcio virtuale, di cosa si tratta?
“Il lockdown ha dato un’accelerata, ed è stato spunto per andare a cercare nuove soluzioni digitali che andassero oltre i nostri metodi tradizionali per animare i tifosi. Ci siamo trovati senza i nostri contenuti migliori, cioè le partite e i calciatori” ha spiegato al Corriere della Sera Luca Danovaro, chief marketing officer dell’Inter. Stando così le cose, e dopo dodici mesi di sperimentazione, dal prossimo marzo prenderà il via la eSerie A, un campionato parallelo di calcio su console, ma con le squadre vere come protagoniste.
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Il calcio sui social
Naturalmente l’iniziativa è rivolta prevalentemente al pubblico dei ragazzi, che sono quelli che trascorrono più tempo coi videogiochi. Ma anche sui social: Facebook e Instagram, ma soprattutto le nuove frontiere, Twitch e TikTok. In particolare su quest’ultimo, l’hashtag #calcio ha raggiunto i due miliardi di visualizzazioni. “Nel momento in cui si gioca negli stadi vuoti è possibile mantenere il contatto e intrattenere milioni di tifosi in tutto il mondo, proprio attraverso le nuove piattaforme” ha affermato Normanno Pisani, head of content&partnerships per l’Italia.
Il calcio virtuale ossigeno per le società
Non si tratta però (ovviamente) solo di presenza. E’ ancora Luca Danovaro a chiarire: “Il digitale fornisce un ricavo immediato importante per le casse delle società”. Squadre come il Milan, però, hanno fatto di più: si parla di accordi con Amazon e Google, per portare i cori dagli stadi nelle case, o con Apple Music e Tidal, per le playlist dei giocatori. La parola d’ordine è quindi innovazione.
Gare da tastiera nel calcio virtuale
Le parole questa volta sono di Bernardo Corradi, che insieme al compagno Christian Vieri ha fondato PLB, un progetto in cui convivono eSport, intrattenimento e formazione agonistica per i ragazzi. “Si tratta di una vita parallela a quella del calcio giocato sui campi, una forma di intrattenimento digitale destinata a crescere anche in Italia”. E ha continuato “Io alleno la nazionale under 18 e tutti i ragazzi videogiocano, tanto che il giorno prima delle gare devono consegnare la PlayStation. Ci deve essere un giusto equilibrio tra ore giocate, studio, attività sportiva e alimentazione. Altrimenti non si diventa campioni in nessun ambito”. “Da allenatore e da padre mi rendo conto che i videogiochi sono anche un modo per socializzare. Vogliamo dare ai ragazzi e alle ragazze i mezzi per sfruttare al meglio, anche a livello professionale, la tecnologia che hanno a disposizione” ha concluso.
Tecnologia e calcio virtuale
L’inizio della comunicazione fra i mezzi digitali e il calcio dunque inizia solo ora. “Quando ero giovane potevo guardare una partita per 90 minuti e non annoiarmi mai, i ragazzi di oggi non ci riescono, è cambiato il modo di fruizione del calcio e dobbiamo capirlo” questa l’opinione di Casper Stylsvig, chief revenue officer del Milan. “Dobbiamo ricordarci da dove veniamo, la storia gloriosa del nostro club, ma iniziare anche a essere rilevanti per il pubblico giovane. Già si parla di third screen col telefono e IPad al fianco di una partita. Chi guarda vuole chattare con gli amici e insieme cercare informazioni e commenti sui giocatori”.
Il calcio e Twitch
Su questo si esprime Farhan Ahmed, direttore partnership di Twitch Europa. “Le persone vanno su Twitch per interagire coi contenuti di cui sono appassionati, per sentirsi ancora più coinvolti e vicini ai loro beniamini. Creare dibattito sulle partite e sulle squadre è molto importante, e i club possono usarlo come formato per coinvolgere anche quei fan che non possono o non vogliono guardare la partita. I club hanno i loro campioni, un catalizzatore di pubblico naturale”. Come Ibrahimovic, ad esempio, di cui un singolo tweet basta a cambiare il mondo. Parola di Milan.
L’Inter su TikTok
Di questo progetto si parlava da un po’, ma il campionato fermo e gli stadi vuoti hanno dato un’accelerazione a tutto. L’Inter, ad esempio, ha creato una media house che produce contenuti per i social in varie lingue. “Siamo stati i primi in Europa ad arrivare su TikTok, una scelta per allargare la fanbase anche a livello di genere” ha spiegato ancora Luca Danovaro. “Stiamo esplorando ovunque, anche con il nostro account Telegram, dove abbiamo un bot che risponde ai tifosi”.
La Juventus e lo eSport
Non solo Inter e Milan. Anche la Juventus si è attivata in tal senso, e così lo spiega Giorgio Ricci, chief revenue officer del club bianconero. “L’utilizzo di TikTok e Twitch ci consente di entrare in contatto con un pubblico sempre più giovane e internazionale, ed è per questo che cerchiamo di rimanere il più possibile autentici nell’utilizzo di questi canali”. La Juve, infatti, ha raggiunto per primo in Europa il milione di follower sul social cinese. “Siamo poi presenti nel mondo degli eSport da più di un anno, e stiamo considerando di ampliare la nostra partecipazione in questo settore che ha un’attrattiva senza pari verso le nuove generazioni”.
Con Fifa e Pes
Conosciamo tutti questi due simulatori calcistici. La Lega Serie A aveva già iniziato a parlare di creare un campionato parallelo eSportivo, ma poi la pandemia aveva fermato tutto. Fino a oggi: adesso, il prossimo passo è scegliere i propri giocatori. Al momento, il calciatore più quotato è Diego Campagnani, ventitreenne, numero uno al mondo su Fifa e che milita nella società Qlash. Nel 2019 ha giocato con l’Inter, ma a novembre la sua società ha firmato col Milan. Dunque, cambio di casacca.
Diego Campagnani, Crazy Fat Gamer
“Come i giocatori della Serie A, non importa per chi gioco: sarò sempre un professionista e darò il massimo” ha spiegato Diego. “Quest’anno con il passaggio al Milan sono anche stato inserito nell’album dei Calciatori Panini, perché tutte le squadre hanno dedicato una figurina al loro giocatore di eSport”. Anche l’Inter ha fatto la sua mossa in tal senso: sul sito ufficiale, sotto la voce Squadra, tra la Prima, quella femminile e giovanile, ci sono quattro nuovi campioni digitali, come parte integrante del settore competitivo.
Siamo solo all’inizio
Non esiste solo il calcio sulle piattaforme digitali, anzi. Se citiamo solo due titoli, League of Legends e Call of Duty, scopriremo che attirano milioni di giocatori, con numeri che arrivano quasi a quelli del SuperBowl. Tanto per citare una delle ultime novità, recentemente sono uscite su Fortnite le skin di Inter, Juventus e Milan, da acquistare all’interno del gioco. “Finora abbiamo visto solo la punta dell’iceberg degli eSport” ha concluso Casper Stylsvig “Avranno un grande futuro, e noi dobbiamo essere bravi a capire e abbracciare la linea sottile che c’è tra l’intrattenimento digitale e il calcio vero”.