La startup bolognese Cubbit ha raggiunto il traguardo di primo provider di cloud storage distribuito. L’azienda ha detto che il capitale raggiunto andrà alla commercializzazione del business to business, così come del miglioramento dell’operatività dell’azienda nel prossimo anno. Con il denaro ottenuto dal round, inoltre, Cubbit si prepara a lanciare una nuova soluzione cloud distribuita, Next Generation Cloud Italian Pioneers.
Cubbit ha chiuso un round da 7 milioni di euro
La startup bolognese Cubbit, partner del progetto europeo Gaia-X, ha raggiunto il traguardo di primo provider in Europa di cloud storage distribuito. Cubbit ha chiuso una raccolta di 7 milioni di euro, di cui 3,5 milioni in aumento di capitale. Per quanto riguarda il resto della raccolta, 2,4 milioni riguardano gli strumenti finanziari partecipativi, mentre 1,1 milioni il debito. L’azienda ha annunciato che il capitale racimolato sosterrà la commercializzazione della soluzione business to consumer e business to business.
La raccolta segue degli importanti risultati della startup
Al round di serie A pari a 7 milioni di euro hanno preso parte anche il Fondo Digitech – Azimuth Libera Impresa, CDP Venture Capital Sgr e Gellify. L’ultima raccolta fa seguito a importanti risultati, conseguiti anche da Cubbit. Un esempio è sicuramente un grant da due milioni di euro ottenuto grazie alla vittoria del SME Instrument Fase 2 dell’Unione Europea. L’azienda bolognese ha inoltre ottenuto un milione di euro mediante una campagna di crowdfunding su Indiegogo e Kickstarter.
Cubbit: di cosa si tratta?
Cubbit è una startup bolognese creata nel 2016 da quattro studenti universitari. Si tratta del Marco Moschettini, i due co-CEO Stefano Onofri e Alessandro Cillario e il PhD Lorenzo Posani. Obiettivo principale di Cubbit è quello di offrire servizi cloud distribuiti a livello internazionale. Evitando l’utilizzo di costosi data center, la startup garantisce un alto livello di privacy by design. Quello del cloud è un mercato in grande crescita, in cui Cubbit si è saputa orientare: si stima un aumento del cloud del 22,3% su base annua a livello mondiale. La startup bolognese è impegnata nella realizzazione del cosiddetto Web 3.0, l’internet del futuro. Esso si basa sulla combinazione tra tecnologie centralizzate già esistenti e nuove tecnologie ridistribuite. Per quanto riguarda invece la distribuzione dei dati, Cubbit applica una tecnologia di cifratura che prende il nome di zero-knowledge. L’azienda non può quindi accedere ad alcun contenuto degli utenti.
Gli obiettivi dell’azienda emiliana
Nel corso del 2020, Cubbit ha distribuito i propri prodotti ai suoi primi 3500 clienti, sparsi in oltre 70 Paesi. La startup protegge a oggi più di 15 milioni di documenti salvati. Il capitale raccolto nell’ultimo round va proprio in questa direzione. Quella di sostenere, dunque, l’operatività della società emiliana dei prossimi 12-18 mesi. Questo attraverso la commercializzazione dei prodotti cloud con l’aiuto di accordi di distribuzione nazionali ed internazionali. Cubbit mira anche a lanciare nei prossimi mesi Next Generation Cloud Italian Pioneers, una soluzione cloud distribuita dedicata ad aziende, alla pubblica amministrazione e ai consorzi.
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