Dalla prossima settimana gli abitanti dell’Inghilterra potranno utilizzare l’app NHS per il passaporto vaccinale, nonostante le diverse proteste dei gruppi per la privacy.
Cos’è l’app NHS?
L’app NHS in oggetto in realtà è nata in tempi non sospetti, a gennaio del 2019. È collegata ai sistemi di studio del medico di base. Ed è progettata per aiutare i pazienti a prenotare appuntamenti, ordinare prescrizioni ripetute e visualizzare le cartelle cliniche. Finora, però, è disponibile solo per chi è registrato con un medico di famiglia in Inghilterra.
Passaporto vaccinale negli Stati Uniti è già realtà
Accedere all’app
Gli utenti inglesi potranno usufruire dell’app dal 17 maggio, ha fatto sapere il governo. “Puoi accedere all’app tramite dispositivi mobili come uno smartphone o un tablet. La prova del tuo stato di vaccinazione Covid-19 verrà mostrata all’interno dell’app” ha spiegato. Inizialmente, sarà in grado di confermare lo stato vaccinale soltanto prima del viaggio internazionale. Ma il governo ha aggiunto una cosa. “Stiamo ancora prendendo in considerazione una serie di prove sulla certificazione dello stato Covid e se può avere un ruolo nell’apertura sicura di contesti a rischio più elevato”. Al momento, non c’è stata alcuna decisione in merito a grandi eventi come sport e concerti.
Lo studio di Big Brother Watch
“I certificati Covid che utilizzano l’app NHS sono intrinsecamente collegati alle identità delle persone, poiché i record NHS contengono una grande quantità di informazioni identificabili e sensibili, compresi i numeri NHS” si legge nel rapporto dello studio di Big Brother Watch. “L’utilizzo dell’app NHS per la prova di un vaccino comporta un ulteriore rischio significativo per la privacy, a causa della ricchezza di altre informazioni personali disponibili al suo interno, dalle prescrizioni agli indirizzi, e questi problemi devono ancora essere affrontati”.
Voci in difesa della privacy
Lo scorso mese, sono state molte le personalità a dare voce alle perplessità sulla privacy. Tra queste 78 parlamentari e 11 lord, come l’ex leader conservatore Duncan Smith, l’ex leader laburista Jeremy Corbyn e il leader Liberal Democratico Sir Ed Davey. Lo stesso dicasi per la campagna Liberty, che ha affermato: “Ci opponiamo all’uso divisivo e discriminatorio della certificazione dello stato Covid per negare alle persone l’accesso a servizi generali, imprese o posti di lavoro”. In ogni caso, le discussioni proseguono, nella speranza che si trovi una soluzione entro il mese prossimo.