Cos’è Telegram: guida all’utilizzo dell’app di messaggistica

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Che cos’è Telegram? Si tratta di un’app diventata molto popolare negli ultimi tempi, tanto da aver visto un esodo di massa da un’altra app simile, WhatsApp. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e come usarla al meglio.

Cos’è Telegram: consigli per l’uso

Uno dei maggiori pregi di Telegram è l’assenza di contatti diretti con altre piattaforme social, come Facebook o Messenger. Un altro suo punto forte è l’attenzione alla privacy: la maggior parte dei messaggi è infatti dotata di crittografia avanzata, ed è possibile impostare messaggi chat di gruppo destinati ad autodistruggersi. Oltretutto è un’app multipiattaforma, il che significa che funziona con iOS, Android, Windows, Mac e Linux, oltre a potervi accedere tramite browser web.


Telegram e WhatsApp come utilizzarli senza numero


Privacy e sicurezza

Innanzitutto, Telegram è stato fondato da Pavel Durov, un imprenditore russo, ed è gratuito. Come abbiamo già detto, possiede una crittografia end-to-end, anche se questa funzione non si trova in tutte le comunicazioni. Se volete abilitarla, tuttavia, potete utilizzare la funzione di chat segreta. La privacy e la sicurezza sono affidabili, in quanto l’API del servizio è open source, e disponibile alla valutazione e l’integrazione da parte degli sviluppatori.

Pro e contro

Qui di seguito vedremo alcuni motivi per scegliere Telegram, e altri che invece potrebbero farvi cambiare idea. Partiamo dai pro.

Perché scegliere Telegram

Utilizzando la modalità Chat Segreta, la comunicazione viene crittografata dall’inizio alla fine, rendendola impenetrabile. Questi stessi messaggi segreti possono essere configurati per autodistruggersi, dopo un determinato periodo di tempo. Oltretutto, Telegram supporta allegati file di dimensioni fino a 2 GB, la migliore delle app di messaggistica in questo senso.

Perché non scegliere Telegram

Pur avendo numeri che raggiungono le centinaia di milioni di utenti attivi, è molto meno del miliardo che raggiungono WhatsApp o Messenger. Non è quindi detto che tutti i nostri contatti la usino. Chi lo usa riceve una notifica ogni volta che un suo contatto si iscrive a Telegram, il che potrebbe essere un punto in meno sulla privacy. E infine il tasto più dolente, che merita un discorso a parte.

Telegram è un covo di odio?

Uno dei limiti dei servizi di social media è che tendono a censurare i gruppi di odio e teorici della cospirazione. Su Telegram questo non accade, e sempre più spesso le chat di questa app diventano dei veri e propri covi di negazionisti, oltre che altre cose aberranti (avrete certo tutti sentito parlare dei gruppi di pedopornografia). Sembra però che Telegram stia cercando di porre un freno a simili comportamenti, disabilitando gli account gestiti da gruppi d’odio e/o estremisti.

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