Martedì 29 agosto, Twitter ha discretamente modificato i suoi termini di utilizzo per consentire la pubblicità elettorale negli Stati Uniti, che era stata vietata su questo social network dal 2019. All’epoca, l’amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey aveva deciso di vietare tutte le pubblicità politiche in tutto il mondo, sostenendo che “la portata di un messaggio politico deve essere guadagnata, non comprata”.
Elon Musk, che ha acquistato Twitter alla fine del 2022, ha annunciato all’inizio dell’anno l’intenzione di invertire questa regola e di autorizzare nuovamente la pubblicità per “cause”. Quasi tutti i social network fanno una distinzione tra pubblicità elettorale (per un candidato alle elezioni) e pubblicità per una causa (una questione sociale, la mobilitazione intorno a un evento specifico o la promozione di un partito politico al di fuori del periodo di campagna elettorale).
Regole diverse per i diversi social network
Le piattaforme del gruppo Meta, Facebook e Instagram, autorizzano la pubblicità per cause e, a determinate condizioni, la pubblicità elettorale nei Paesi in cui è legale. TikTok, invece, vieta in generale la pubblicità politica, con eccezioni, ad esempio, per le questioni di salute pubblica.
Dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk, Twitter ha perso gran parte dei suoi inserzionisti, facendo crollare il fatturato di un’azienda già in difficoltà finanziarie. Musk sembra puntare soprattutto sullo sviluppo dell’abbonamento a pagamento “Twitter Blue” per risollevare i conti dell’azienda, ma negli ultimi mesi ha intensificato i suoi tentativi di riportare gli inserzionisti sulla piattaforma, in particolare nominando la specialista di pubblicità Linda Yaccarino alla direzione del social network.