Una copia del celebre videogioco Super Mario Bros. è finita all’asta lo scorso venerdì. Una casa d’aste a Dallas ha battuto l’acquisto per un prezzo sorprendente.
Super Mario Bros.: cos’è?
I più giovani lo conosceranno nella sua attuale e moderna veste. Ma prima di evolversi, l’idraulico salterino era un variopinto cabinato, tra i più celebri in assoluto. Nacque nel 1983 e divenne presto l’idolo dei ragazzini che infestavano le sale giochi. In seguito si spostò sulle consolle e la sua popolarità non fece che crescere. Super Mario Bros. è uno spin-off dell’altrettanto celebre Donkey Kong, nel quale il nostro idraulico affronta un gorilla muscoloso che lancia barili lungo rampe inclinate. Da questo primo arcade, la Nintendo ha estrapolato il personaggio che è diventato poi una star degli Arcade in 2D.
Super Mario Bros.: una copia del videogame all’asta
Curiosa la storia che vede protagonista una copia NES del videogame vintage. La copia messa all’asta era ancora avvolta nel cellophane. Questo perché il proprietario aveva scordato di averla. Pare l’avesse acquistata nel 1986 come regalo di Natale, per poi dimenticarla in un cassetto della scrivania. Questo fino a poco tempo fa, quando l’avrebbe ritrovata per puro caso. Ha quindi deciso di metterla all’asta e, lo scorso venerdì, la Heritage Auctions di Dallas ha battuto la vendita. Il prezzo? 660.000 dollari. Un nuovo record, se pensiamo che una precedente copia di Super Mario Bros. era stata venduta per 114.000 dollari.
Un prezzo record
L’offerta di apertura era di 310.000 dollari. La valutazione sottende ad alcuni requisiti che, secondo Valarie McLeckie, renderebbero questa copia estremamente rara. La McLeckie, che supervisiona le vendite di videogiochi presso la Heritage Auctions, ha spiegato che la copia di Super Mario battuta all’asta risalirebbe al 1986. Un anno, l’’86, in cui i giochi erano avvolti da pellicole termoretraibili e non presentavano il sigillo adesivo. Un anno più tardi le confezioni cambiarono. Motivo, questo, che spiegherebbe la spropositata cifra di partenza e quella ancor più esagerata di chiusura.