Secondo una recente ricerca condotta da Microsoft, il 58% degli hackeraggi verso l’Occidente sponsorizzati da uno Stato proviene dalla Russia. I Paesi più colpiti risultano USA, Regno Unito e Ucraina. Intanto, diversi esperti temono che il crescente business del ransomware possa creare non pochi problemi per la sicurezza informatica.
Cosa ha rivelato la ricerca Microsoft sugli hackeraggi?
Nell’ultimo anno, la Russia è responsabile del 58% del totale degli hack informatici su obiettivi occidentali sponsorizzati dallo stato. È quanto emerge da un recente rapporto su una ricerca condotta dal colosso tecnologico statunitense Microsoft. Trattasi di un dato che mette Mosca in vantaggio su Pechino di diversi punti percentuali. Nell’ambito della Cina, infatti, si stima un coinvolgimento pari solo al 10% degli attacchi informatici.
Il problema si è fatto più serio dopo SolarWind
Secondo la ricerca, a giocare un ruolo fondamentale nell’incremento di questo coinvolgimento sono stati gli effetti devastanti dell’hack di SolarWind. Dopo questo attacco, infatti, il tasso di successo degli hacker sostenuti da uno Stato risulta aumentato, balzando da 21% dello stesso periodo dell’anno precedente al 32%. Nel mirino degli hacker russi spiccano USA, Regno Unito e Ucraina, che i dati raccolti rilevano come i primi tre Paesi più colpiti. Microsoft ha invece rilevato meno di un decimo di tentativi di hackeraggio sostenuti da Pechino, anche se si sottolinea comunque che il 44% dei tentativi di violazione ha avuto successo.
Il ransomware: un business in crescita che preoccupa per la sicurezza informatica
Nel rapporto si prende in esame anche una serie di considerazioni sugli attacchi ransomware, che vengono definiti da Microsoft come una “piaga grave e in crescita”. In questo ambito, a essere presi particolarmente di mira sono gli USA, con il triplo degli attacchi ransomware rispetto alla nazione al secondo posto. E ci sono molti esperti del settore convinti che il ransomware sia un business in continua espansione, che potrebbe arrecare non pochi problemi. “Nell’ultimo anno, l’economia del crimine informatico come servizio è passata da un settore nascente ma in rapida crescita a un’impresa criminale matura. Oggi chiunque, indipendentemente dalle conoscenze tecniche, può accedere a un solido mercato online per acquistar la gamma di servizi necessari per eseguire attacchi per qualsiasi scopo”, ha affermato Tom Burt, Corporate Vice President, Customer Security & Trust di Microsoft.
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