Per meglio proteggere i suoi utenti dagli attacchi degli hacker, Google ha deciso di abilitare il sistema di autenticazione in due passaggi per 150 milioni di utenti.
Google: cosa prevede il sistema in due passaggi?
L’obiettivo principale degli hacker sono le nostre informazioni. Google è tra i bersagli più ambiti, dato che si è posta come obiettivo quello di organizzare tutte le informazioni del mondo. Tra queste ci sono anche i dati appartenenti a milioni di persone in tutto il mondo. La società è da sempre in prima linea contro la lotta ai pirati informatici e cerca di migliorare costantemente il proprio sistema di sicurezza. Dato che la falla principale sono gli stessi utenti, spesso preda dei tranelli informatici, l’azienda ha escogitato un modo per ovviare al problema. L’idea è quella di attivare la verifica in due passaggi per milioni di utenti. Il sistema di autenticazione in due passaggi combina la nostra password con un PIN monouso (OTP), che ci arriva direttamente sullo smartphone, attraverso un’app da scaricare.
La decisione di Google
Il sistema in due passaggi è quello più usato e, sembra, anche il più sicuro. Molti utenti lo trovano però scomodo. Google ha chiesto di attivarlo con le buone ma, visto il rifiuto della maggior parte degli utenti, si è decisa a imporlo. Ha infatti iniziato a configurare automaticamente alcuni account, che ora dovranno utilizzare la verifica in due passaggi, e richiederà anche ai creatori di YouTube di partecipare all’iniziativa. Prima della fine del 2021, l’azienda californiana abiliterà automaticamente il sistema di verifica in due passaggi per 150 milioni di utenti.
Gli account esclusi
Non tutti gli account sono idonei a utilizzare la verifica in due passaggi. Google abiliterà il sistema per quegli account con meccanismi di backup adeguati, dotati di numero di telefono associato. Gli utenti saranno liberi di disabilitare in qualunque momento la verifica in due passaggi, anche se questo potrebbe esporre l’account agli attacchi degli hacker.