Capita sempre più spesso di trovarsi nella condizione di dover apporre la propria firma digitale. Si tratta di un’esigenza lavorativa che va presa in considerazione e bisogna capire come fare. Vediamo insieme come funziona.
Cos’è la firma digitale?
Ora si parla spesso di firma digitale ed è necessario capire come funziona il procedimento. La firma elettronica serve a dare valore legale a un documento digitale. È importante approcciarsi al mondo delle firme elettroniche e conoscere da vicino le varie potenzialità di ciascuna tipologia, cosa da non sbagliare. Se pensate che la firma elettronica sia qualcosa di complesso, state tranquilli: non è così. Cominciamo col dire che esistono vari servizi per la gestione delle firme elettroniche e si può scegliere quello più in linea con le proprie esigenze. Vediamo le varie tipologie a nostra disposizione.
Le tipologie di firma digitale
Alla base della firma elettronica c’è un sistema crittografico asimmetrico, il quale permette di verificare che la firma sia originale e che il contenuto del documento firmato non sia stato modificato. È questa la forma più richiesta, ma in alcuni casi è necessario apporre la firma grafometrica che rientra tra quelle avanzate. Queste varie tipologie di firme sono utili in diversi settori e hanno molteplici ambiti di applicazione. Si possono utilizzare per documenti della pubblica amministrazione, in ambito sanitario, per prestazioni di professionisti, per la firma di contratti e così via.
Come si usa
Se si ha la necessità di firmare un documento digitale è utile avere a propria disposizione un kit già attivo. Si deve, poi, seguire tutto l’iter. In molti oggi offrono la possibilità di firmare attraverso una chiavetta USB o un cloud. In questo modo è possibile apporre la firma stando da remoto, in linea con le esigenze di questo complesso momento storico.