Telegram, la nota app di messaggistica di Pavel Durov, ha deciso di bloccare la chatbot del leader dell’opposizione russo Aleksej Navalny. Questa mossa arriva durante il finesettimana elettorale per votare i parlamentari alla Duma di Stato. Già anche due colossi statunitensi, Apple e Google, hanno rimosso l’app di Navalny dai loro store dopo che Mosca li aveva minacciati di multe.
Perché Telegram ha bloccato le chatbot di Navalny?
L’app di messaggistica Telegram ha bloccato una chatbot del leader dell’opposizione del Cremlino Aleksej Navalny nel corso del finesettimana delle elezioni alla Duma di Stato. Secondo quanto ha dichiarato Pavel Durov, il fondatore dell’app, quest’ultima ha agito in conformità di una legge elettorale che vieta la campagna elettorale nel corso delle elezioni. Lo stesso Durov ha definito tale legge “legittima”. Uno dei bot bloccati, Smart Voting, aveva il solo scopo di identificare potenziali candidati che avessero la meglio sul partito del presidente Vladimir Putin, Russia Unita, in queste elezioni, anche non per forza appartenenti al partito di Navalny.
La repressione del dissenso ha coinvolto anche l’ambito tecnologico
Non sono comunque mancate da parte di Durov delle critiche rivolte ai colossi tecnologici statunitensi Apple e Google, che hanno rimosso l’app dell’oppositore dai propri store. Il CEO di Telegram ha definito questa decisione “un precedente pericoloso” che tollerava la censura. Mosca ha cercato di reprimere in diversi modi il dissenso nel Paese, specie in vista delle elezioni. E questa repressione si sta riscontrando molto anche nell’ambito tecnologico. Già nelle scorse settimane, infatti, le autorità russe avevano minacciato Apple e Google di ingenti multe se non avessero rimosso dall’app store l’app di Navalny.
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