Quando Stephen Hawking 50 anni fa parlava di buchi neri molti lo prendevano per un folle visionario. Le sue teorie sull’universo apparivano veramente incredibili e pochi ne avevano capito il peso. Ora, a distanza di qualche anno dalla sua dipartita, numerosi scienziati in giro per il mondo stanno confermando quelle che prime erano solo ipotesi, supposizioni. Cinque fisici hanno confermato la cosiddetta Area di Hawking, relativa allo studio dei buchi neri. E come lo hanno fatto? Studiando le onde gravitazionali.
Stephen Hawking: cosa dicono gli scienziati?
Pensare che le teorie di Hawking hanno almeno 50 anni è sbalorditivo. Quando nel 1971 lui le annunciava al mondo intero molti storcevano il naso e non gli credevano. Ma a distanza di mezzo secolo ecco che arrivano le conferme da cinque fisici di livello internazionale, che hanno preso sul serio le teorie del famoso astrofisico e le hanno dimostrate con numeri e calcoli specifici. Come riporta lo stesso Hawaking, l’area dell’orizzonte degli eventi di un buco nero è proporzionale alla sua massa. Queste teorie che prima funzionava dal punto di vista matematico ora vedono una conferma anche da quello fisico e astrofisico. Il che vuol dire che grazie alle onde gravitazionali, i cinque fisici sono riusciti ad analizzare il segnale arrivato dai due buchi neri la cui fusione venne osservata nel 2015 e hanno riscontrato un aumento dell’area dell’orizzonte degli eventi arrivato a 367mila chilometri quadrati.
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