Quando si parla di oggetti spaziali, la prima cosa che viene in mente alla maggior parte delle persone sono le immagini catturate da strumenti come il telescopio spaziale Hubble. La NASA ha messo in piedi un progetto di sonificazione dei dati, che traduce i segnali in suoni.
Sonificazione dei dati: che cos’è?
La sonificazione dei dati è la trasformazione di una serie di dati in suoni e melodie. Questo processo è stato utilizzato, ad esempio, in ricerche volte allo studio di sistemi vulcanici attivi. L’analisi della traduzione acustica dei dati aiutare a comprendere l’attività vulcanica e a prevedere eruzioni Nel 2012 un gruppo di scienziati convertì in note i risultati di un esperimento sul bosone di Higgs. I fisici si adoperarono in una sonificazione dei dati ed ottennero una rappresentazione utile a studiare la particella. Allo stesso modo, questa tecnica può contribuire allo studio delle caratteristiche della superficie e atmosfera di alcuni pianeti.
Sonificazione dei dati: il progetto della NASA
Il progetto di sonificazione dei dati prende i segnali raccolti da un osservatorio a raggi X e li traduce in suoni. L’esperienza uditiva di dati astronomici. Il Chandra Deep Field, la Nebulosa Occhio di Gatto e la Galassia Whirlpool sono i tre paesaggi spaziali sottoposti alla sonificazione. Ognuno di essi pare avere il proprio suono interpretato dai dati raccolti dall’Osservatorio a raggi X Chandra della NASA. La melodia è composta da suoni che cambiano a seconda della posizione e della luminosità delle sorgenti celesti. La luce è tradotta in tonalità. L’intensità della luce determina il volume.
La NASA ci aveva già provato
La NASA aveva già provato la sonificazione nel corso del progetto Systems Sound, risalente allo scorso settembre. Tre telescopi e la Via Lattea in concerto: stelle, nubi di polvere incandescenti e venti ultraveloci prodotti dal buco nero supermassiccio Sagittarius A* che diventano musica mai sentita prima.