CPU Apple M1: attenti ai malware

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CPU Apple M1

Le applicazioni che girano su MacOs oggi devono poter far fronte al cambio di tecnologia da parte dell’azienda di Cupertino con l’uso della CPU Apple M1. Il ricercatore Patrick Wardle, ha analizzato la necessità per i cyber criminali di adattarsi al cambio di processore sui Mac. Riferisce che in realtà qualsiasi malware è solamente legato a una questione di velocità di esecuzione.

Nuovi processori M1

La nuova CPU Apple M1 sfrutta infatti un’architettura basata su ARM64 (L’architettura ARM, indica una famiglia di microprocessori RISC a 32-bit e 64-bit. Sviluppata da ARM Holdings. È utilizzata in una moltitudine di sistemi integrati. Grazie alle sue caratteristiche di basso consumo elettrico, rapportato alle prestazioni, l’architettura ARM domina il settore dei dispositivi mobili. Laddove il risparmio energetico delle batterie è fondamentale), che utilizza delle istruzioni diverse da quelle usate dalle CPU Intel. Quando un qualsiasi software che usa le istruzioni Intel è eseguito sui nuovi computer, le istruzioni devono quindi essere codificate.

CPU Apple M1 e Rosetta

A occuparsene di questo in macOS esiste uno strumento chiamato Rosetta( come la stele). Rosetta in realtà è un emulatore software sviluppato dalla Apple Inc., per le macchine dotate di CPU Apple M1 permette di utilizzare il software compilato per processori Intel. La conversione, però, richiede del tempo. In questo lasso di tempo gli esperti di malware potrebbero agire.

Inoltre, ed è risaputo, la maggior parte degli utenti Apple si ostina a non voler usare un antivirus e quindi certi malware trovano le porte aperte. GoSearch22, per esempio, analizzato da Patrick Wardle, è risultato essere un malware che sembra essere stato progettato per l’esecuzione nativa con i nuovi processori Apple M1.

La strada è aperta

Questo è un malware semplice, quasi innocuo, che si limita a visualizzare pubblicità indesiderate nel corso della navigazione su Internet. Secondo Wardle, però, l’utilizzo di istruzioni ARM64 offrirebbe ai pirati anche un altro vantaggio: una maggiore probabilità di aggirare i controlli degli antivirus, che sono sviluppati principalmente per analizzare le istruzioni Intel.

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