Gli Esports saranno presenti anche nello schema del programma del Premio Duca di Edimburgo. Secondo gli organizzatori di DofE, da un programma pilota è emerso che queste competizioni incrementano diverse importanti abilità, nonché lo spirito di collaborazione.
Gli Esports faranno parte del Premio Duca di Edimburgo?
Il mondo degli Esports sta assistendo a un’espansione sempre più ampia. Per la prima volta, infatti, i giovani avranno la possibilità di scegliere gli Esports come parte del Premio Duca di Edimburgo. Noto anche con l’acronimo DofE, il premio è uno schema volto a sfidare i giovani nell’aiuto alla loro comunità e al loro ambiente, nonché nel diventare più in forma e sviluppare nuove abilità. Tra le abilità ci saranno da ora, appunto, gli Esports. Il team dello schema ha giustificato la propria scelta sostenendo che gli interessi dei giovani sono cambiati, e che i videogiochi costituiscono un ambito popolare.
Un programma pilota del DofE ha valutato positivamente questa attività
Al fine di valutare se includere gli Esports nello schema fosse opportuno o meno, il DofE ha condotto un progetto pilota in merito. È stato rilevato che praticare questa disciplina contribuisce allo sviluppo di diverse abilità, tra cui il pensiero strategico, la comunicazione, la leadership e il lavoro di squadra. Altri benefici, secondo quanto emerso dal progetto, riguardano lo sviluppo dell’autostima e la costruzione di abilità organizzative e sociali. Inoltre, si queste attività sono su certi aspetti diverse dai videogiochi, dal momento che sono una competizione che coinvolge squadre di persone, spesso con degli spettatori. Pertanto, viene favorita la collaborazione e lo sviluppo dell’interazione.
La British Esports Association ottimista su questa novità
La British Esports Association si dice ottimista relativamente a questa novità del Premio Duca di Edimburgo. “Come tutti gli sport tradizionali, insegna ai giovani molte abilità che migliorano la vita. può anche portare a tutta una serie di entusiasmanti opportunità di carriera e istruzione non solo all’interno dell’industria globale degli Esports, ma anche nei più ampi settori digitali, creativi e basati sulle STEM”. È quanto ha affermato Tom Dore, membro dell’Associazione.
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