Twitch e i Bot: la guerra non è finita

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Negli ultimi tempi sembra esserci stata un’epidemia di molestie sul social. Sembra quindi che la guerra fra Twitch e i Bot non sia finita.

Twitch e i Bot, una lotta senza fine?

Sembra che sia proprio dei cosiddetti Bot automatizzati la colpa delle numerose molestie condotte su Twitch. L’azienda ha dunque deciso di correre ai ripari, e lo ha fatto con un nuovo strumento che dovrebbe mitigare questi attacchi.


Twitch maggiori informazioni riguardo i ban degli streamer


Verifiche preventive

Con questa nuova funzionalità, gli utenti potranno richiedere ad altri di verificare il proprio numero di telefono tramite sms, prima di partecipare ad una nuova chat. Si pensa che questa semplice operazione potrebbe aiutare a ridurre gli attacchi da quelle che non sono persone reali, ma soltanto fake: a riportare per primo la notizia è stato Zach Bussey, che opera proprio in Twitch.

Le incursioni di odio

Ma perché l’azienda è giunta a questo? Il motivo, come spiegavamo più sopra, sono le cosiddette “incursioni di odio”: una serie di attacchi di Bot, con centinaia di migliaia di messaggi nelle chat room degli utenti. Questi messaggi includerebbero un linguaggio odioso, rasentando l’incitamento all’odio. Da cui la necessità di prendere provvedimenti.

#ADayOffTwitch

Il danno sarebbe però davvero importante per molti streamer e per i loro canali. Alcuni di essi sono stati costretti ad interrompere del tutto i loro streaming, e le conseguenze sono state due proteste su larga scala sui social e una causa legale. A seguito di tutto questo è nato l’hashtag #ADayOffTwitch: un boicottaggio di un giorno, svoltosi all’inizio dello scorso settembre, organizzato da migliaia di streamer e dai loro sostenitori.

La risposta di Twitch

In seguito a questa iniziativa, Twitch ha risposto facendo causa a due utenti che sarebbero stati colpevoli degli attacchi di cui sopra. Stando all’azienda, queste due persone (non ancora identificate) avrebbero violato i termini del servizio “prendendo di mira gli streamer neri e LGBTQIA+ con contenuti razzisti, omofobi, sessisti e altro”. Tuttavia, la funzione di cui stiamo disquisendo potrebbe non risolvere il problema.

Troppi Bot da gestire

Il punto è chiaro: Twitch, semplicemente, non può soltanto vietare gli account associati a questi Bot e mettere così la parola fine alla situazione. “La sfida, in questo momento, è che i fake possono creare account aggiuntivi per aggirare i divieti” ha spiegato Angela Hession, vicepresidente della sicurezza di Twitch. Secondo l’azienda, i due utenti denunciati gestirebbero più profili con account diversi, e collegati a questi numerosi Bot. E continua dicendo che le persone in questione affermano di poter “generare migliaia di bot in pochi minuti”, scatenandoli contro gli streamer.

Twitch e i Bot, la guerra sembra infinita

Da più di dieci anni Twitch sta combattendo questa battaglia che ad oggi non vede la fine. Rimane però una questione fondamentale, trovare il giusto equilibrio tra rendere sicura la piattaforma e al tempo stesso mantenerla accessibile. Naturalmente le chat sono una componente importante per aiutare gli streamer a mantenere un contatto diretto con il pubblico, e se la pubblicazione dovesse diventare troppo complessa rischierebbero di perdere molti utenti.

Provvedimenti precedenti

Naturalmente, qualcosa è già stato fatto. Gli streamer hanno la possibilità di riservare agli iscritti le loro chat, ma anche di rallentarle in modo da dar tempo ai moderatori di approvare i messaggi. È anche possibile convincere gli utenti a verificare su Twitch la propria e-mail, ma sembra che nulla di tutto questo sia sufficiente. Alla luce di tutto questo, l’azienda ritiene che la verifica del numero di cellulare tramite sms potrebbe essere di aiuto.

La nuova funzionalità

Ogni utente potrà verificare tramite il numero di cellulare fino a cinque account: molti streamer, infatti, possiedono più account, che utilizzano per condividere informazioni utili. Se uno di questi account venisse bannato, lo sarebbero anche tutti quelli ad esso collegati: gli utenti dovranno effettuare questa verifica una sola volta, non ad ogni accesso. È stato proprio un rappresentante di Twitch a spiegare che questo strumento era allo studio già cinque mesi fa, prima dell’ondata di odio dello scorso agosto.

Considerazioni attente

“Abbiamo considerato molto attentamente i potenziali compromessi tra sicurezza e crescita del canale durante la progettazione di questo strumento, e non ci aspettiamo che influisca sul numero degli spettatori degli streamer” ha spiegato Angela Hession. “Questo perché l’abilitazione impedirà solo agli utenti non verificati di partecipare alla chat, non di guardare e godersi uno streaming come al solito”. Un numero di telefono, continua l’azienda, è più difficile da falsificare, ma gli sms non sono stati progettati per verificare l’identità di qualcuno. Si tratta di una soluzione, insomma, che non può dirsi sicura al 100%.

Nulla di definitivo

“La sicurezza è un viaggio” ha concluso Hession “Non ci sarà mai uno strumento che risolva i raid di odio, così come non ci sarà mai uno strumento che fermi l’odio e le molestie su Internet. Ma ci impegniamo, e investiamo in risorse e strumenti per garantire la creazione di spazi sicuri e inclusivi per la nostra comunità”.

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