Smart Ivrea, nel 2022 il progetto di città intelligente

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Le città intelligenti potrebbero diventare presto realtà. Il primo prototipo di questo tipo è Smart Ivrea, con una serie di servizi riguardanti mobilità, waste management, parking, e le dashboard di monitoraggio CityForecast.

Smart Ivrea, che cos’è?

Il progetto è coordinato da Agid, e mira a realizzare una piattaforma nazionale per gestire le comunità intelligenti. I partner sono tra i più rispettabili: si tratta del Politecnico di Torino, un’eccellenza nella ricerca sull’Intelligenza Artificiale, e del raggruppamento Tim – Olivetti. Inoltre, potrà contare sulle soluzioni ad alta tecnologia di due startup, Fleetmatica e ToBe srl. Vediamola più nel dettaglio.


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Prime informazioni

La piattaforma è ancora in fase di collaudo. Abbiamo già visto quel che sappiamo finora: quanto alle altre funzionalità, saranno rivelate successivamente. Si presenterà come un portale, cui accedere in modalità Guest, Utente/Cittadino o Utente della Pubblica Amministrazione. Sarà un’interfaccia compliant, con le linee guida Agid per design e accessibilità dei siti pubblici: inoltre consentirà l’autenticazione tramite Spid.

Funzionalità: il parking

Con una delle funzionalità finora conosciute, il parking, il cittadino e l’amministrazione potranno monitorare lo stato di stalli dotati di sensori di presenza. Questi saranno installati in punti strategici di Ivrea, e permetteranno di ottenere un monitoraggio utile per effettuare analisi statistiche e previsionali sullo stato dei parcheggi molto frequentati.

Waste management

La sede che ospiterà l’innovativa isola tecnologica, nella sua fase sperimentale, potrà servire fino a 2500 utenti. Sarà dotata di dispositivi per il conferimento dei rifiuti, e l’accesso sarà consentito ai cittadini che abitano nella stessa area mediante l’esibizione del Codice Fiscale. Autenticandosi in tal modo il cittadino potrà ritirare i propri sacchetti, e conferire i propri rifiuti, successivamente qualificati e pesati.

Mobilità intelligente

Questa funzionalità è finalizzata a dotare di innovativi strumenti in grado di valutare l’impatto economico/ambientale dell’uso di mobilità elettrica dieci mezzi dell’amministrazione di Ivrea. Questo, è auspicabile pensare, favorirà una transizione verso la mobilità green.

CityForecast

Questa soluzione potrà produrre dati di mobilità sul territorio, acquisiti ed elaborati dagli algoritmi di Fleetmatica: lo scopo è di riscontrare la quantità di CO2 prodotta dalla mobilità, appunto. Questo dato comparirà, aggiornato, giornalmente sulla piattaforma. Potrà quindi monitorare gli spostamenti all’interno del territorio urbano. L’intera piattaforma sarà rilasciata a maggio del 2022.

Smart Ivrea Project

Il progetto è finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. La città di Ivrea è stata scelta in quanto nominata a luglio del 2018 dall’Unesco Città Industriale del XX Secolo, e Patrimonio Mondiale, diventando il 54° sito Unesco italiano. Il fine ultimo di tutto è di estendere il concetto di appartenenza e di progresso socio-culturale a tutti i cittadini. Ecco la lista degli obiettivi su cui è basato l’utilizzo delle tecnologie abilitanti.

Gli obiettivi

  • Attuare una transazione da una governance gerarchica e centralizzata ad una partecipata, mediante l’utilizzo di strumenti di e-Voting e crowfunding;
  • sostituire il modello a filiere verticali con un’architettura più efficiente, basata su microservizi;
  • supportare le attività progettuali autonome e spontanee, attraverso la definizione e l’erogazione di un modello Platform-as-a-Service e SmartCities-as-a-Service;
  • integrare, ridisegnare e ottimizzare l’erogazione dei servizi pubblici esistenti, con l’uso di tecnologie abilitanti come Blockchain e IA;
  • usare i principi dell’economia comportamentale per un sistema premiale, che induca il cittadino ad assumere comportamenti virtuosi, monitorando i progressi tramite sentiment analysis e web reputation;
  • realizzare il primo ecosistema nazionale in cui l’amministrazione possa lanciare una nuova moneta virtuale, con la quale il cittadino possa acquistare i servizi erogati. Questo potrà stimolare la rinascita di un’economia circolare, dove l’amministrazione possa reinvestirne il plusvalore nell’ottimizzazione e nell’efficientamento dei servizi.

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