Siti porno: l’Australia abbandona il progetto di controllare l’età degli utenti di Internet

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Le autorità australiane hanno abbandonato un progetto simile a quello che il governo francese sta cercando di introdurre, ritenendo che gli strumenti siano troppo imperfetti.


L’Australia ha definitivamente abbandonato il progetto di imporre misure obbligatorie di verifica dell’età su tutti i siti pornografici accessibili sul suo territorio, a causa della mancanza di strumenti adeguati, ha annunciato il governo mercoledì 30 agosto.

L’eSafety Commissioner, l’ente pubblico responsabile della sicurezza degli utenti australiani di Internet, aveva raccomandato a marzo l’introduzione di un sistema di verifica dell’età, ma non aveva raccomandato alcuna tecnica specifica per farlo. Dopo una revisione, il governo australiano ritiene che gli strumenti attualmente disponibili “presentino tutti problemi in termini di privacy, sicurezza o efficacia” e che “sia chiaro che non è ancora giunto il momento di imporre misure di verifica dell’età”. Il governo australiano afferma invece di volersi concentrare sulla “creazione di codici di condotta nuovi e rafforzati” per gli editori di siti e social network per adulti.


Incertezze sui “test” francesi


In Francia, come in molti altri Paesi, i siti per adulti sono già tenuti per legge a verificare l’età dei loro visitatori, ma tutti i siti ad accesso libero si affidano a una semplice “dichiarazione sull’onore” da parte degli utenti di Internet, ritenuta insufficiente dal governo francese e dalle organizzazioni per la tutela dei minori. Poiché la legge non specifica come i siti debbano adempiere a questo obbligo di verifica, e in attesa di una “norma tecnica” che specifichi i tipi di controlli da effettuare, gli editori di siti per adulti e il governo si scaricano le responsabilità della situazione attuale.

I sistemi di verifica dell’età possono basarsi su vari strumenti, più o meno facili da aggirare e che presentano più o meno rischi per la privacy. A febbraio, il governo francese ha annunciato il lancio di un “esperimento” di soluzioni vincolanti per la verifica dell’età, utilizzando il principio del “doppio anonimato”, considerato il metodo più solido e a tutela della privacy. Ma questi “test”, di portata limitata, non hanno avuto successo, secondo quanto riportato da Le Monde all’inizio di luglio. Si attende ancora una decisione importante da parte del tribunale di Parigi sulla questione della verifica dell’età degli utenti di Internet, che potrebbe portare al blocco della maggior parte dei siti pornografici gratuiti molto popolari in Francia.


L’Australia non è il primo Paese a fare marcia indietro di fronte alle difficoltà tecniche e legali della verifica dell’età online. Nel 2019, il Regno Unito ha abbandonato un progetto simile, nonostante avesse ricevuto un sostegno schiacciante da parte di parlamentari sia di destra che di sinistra.
destra.

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