Riccardo Zacconi: scuola di coding

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Riccardo Zacconi

Riccardo Zacconi: co-founder ed ex Ceo di King, la società che ha sviluppato Candy Crush, uno dei giochi di maggior successo nella storia delle App e venduta ad Activision per la cifra record di 5,9 miliardi. Tra le personalità più influenti del mondo digitale e venture capitalist. Oggi Zacconi sta portando in Italia 42 Roma Luiss, scuola di coding ad altissimo livello e piattaforma per il lancio di imprenditori digitalifounder. Zacconi è intervenuto allo StartupItalia Open Summit.

«Abbiamo deciso di portare in Italia la Scuola 42 perché ci sono grandi talenti. 42 Roma Luiss è una scuola di programmazione rivoluzionaria. Gratuita ed aperta a tutti i giovani. Per essere ammessi non è necessario alcun background, solo impegno al massimo e avere tanta passione per il coding. Una scuola di programmazione di coding, costruita a livelli come un videogioco». Riccardo Zacconi, continua a descrivere 42 Roma Luiss. «Si tratta di una scuola già attiva in altre parti del mondo – ha spiegato – gli studenti finiscono a Google come ingegneri. Non ci sono prerequisiti di studio, ma bisogna passare test molto duri di logica, con una prima fase online».

Riccardo Zacconi: i consigli agli imprenditori

La prima risorsa fondamentale è avere sogni, ha detto Zacconi, e non mollare mai: “se io avessi mollato nel 1999 non avrei lanciato King. Nel proprio percorso bisogna capire con chi è meglio lavorare. Il successo di Candy Crush è frutto di nove anni”. E dopo aver scelto le persone? A quel punto è importante creare la cultura. La regola fondamentale è trattare gli altri come vorremmo essere trattati. Dopo aver lasciato King, Zacconi oggi è attivo anche nel campo del venture capital con Sweet Capital. «Ci focalizziamo sul settore mobile e digitale: cerchiamo di sfruttare gli strumenti che avevamo utilizzato con Candy Crush per scalare velocemente altri prodotti».

Zacconi non ha ancora investito in una startup italiana ha ammesso. Ma è molto attento all’ecosistema dell’innovazione del nostro paese. Tra i suggerimenti che ha dato al pubblico del SIOS20 c’è quello di guardare sempre al di fuori dei confini nazionali. «Dal giorno della fondazione di una startup – ha detto – bisogna subito pensare in ottica internazionale. Candy Crush è stato messo online in diverse lingue. Prima ancora di scrivere una linea di codice, è opportuno capire e leggere quello che succede all’estero, in Silicon Valley ad esempio. Se oggi potessi ricominciare, ricomincerei in Italia».

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