L’affidabilità delle mascherine che siamo costretti ad indossare da ormai un anno è di fondamentale importanza. Rimane quindi logico porsi delle domande su quelle che abbiamo in casa. Ci concentriamo in questo caso sulle FFP2: un tool dell’Unione Europea può venirci in aiuto e risolvere i nostri dubbi.
Le nostre mascherine FFP2 sono sicure?
Appena accederete al link, che posterò in fondo all’articolo, sarà semplice chiarire le nostre perplessità. Sarà sufficiente inserire nella casella Keyword On Notified body number il numero a quattro cifre stampato accanto al marchio CE, sulla nostra mascherina. Apparirà il nome dell’ente che ha rilasciato la certificazione: cliccando su questo, dovremo assicurarci che nella scheda Legislations compaia la dicitura relativa al Personal Protective Equipment. L’ultimo passo è controllare che nel file Html o Pdf corrispondente sia riportata la voce Equipment Providing Respiratory System Protection. Ecco qui: avremo la quasi sicurezza che il dispositivo che abbiamo tra le mani è stato validato da un’agenzia autorizzata da Bruxelles.
I dubbi sul certificato CE 2163
Eppure nemmeno questo sistema è sicuro al 100%. Ne è un esempio la ormai celebre U-Mask, che possiede il marchio CE nonostante non sia a norma. Infatti, è stata avviata un’indagine dell’Antifrode UE sulla società turca Universalcert, che è sospettata di aver fornito marchi CE 2163 anche a prodotti non a norma.
Limiti del marchio CE
“L’epidemia ha mostrato tutti i limiti del marchio CE” ha commentato al Corriere della Sera Pierangelo Clerici, Presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani. Ha proseguito poi auspicando la creazione di enti equivalenti all’EMA in Europa, e all’Aifa in Italia, per certificare quanto dichiarato dal produttore, come accade già con vaccini e farmaci. L’unica arma a nostra disposizione, dunque, rimane assicurarsi che la nostra mascherina abbia il suo certificato CE autentico.