Dropbox, software specialista in cloud storage, si è resa protagonista denunciando e poi facendo arrestare un veterinario, Prentiss Madden di Miami, accusato di pedopornografia e di torture su animali. Il medico aveva migliaia di foto e files sul software, che lo incriminavano in una serie di reati gravi. Le segnalazioni di Dropbox hanno spinto le autorità ad agire. In primis, hanno confermato che i sospetti di Dropbox erano reali. Successivamente, sono venuti alla luce circa 1667 files che raffiguravano appunto atti sessuali su minori e torture su cani. La polizia si è anche apprestata a perquisire la casa del medico, che ora deve scontare 87 anni di prigione.
Dropbox aiuta le forze dell’ordine: cosa è successo?
Si tratta di un vero e proprio caso di collaborazione tra una piattaforma e gli agenti di polizia. Dropbox infatti si è rilevata utile ai fini dell’indagine, andando a scandagliare il passato del veterinario, ora accusato di reati gravissimi e per questo condannato. Accuse pesanti che lo hanno spinto a confessare sempre più dettagli macabri: dall’abuso sessuale sui cani in cura, fino al possesso di materiale pedopornografico. Le autorità hanno inoltre trovato molte discussioni del medico con altre persone in cui parlava chiaramente di atti indicibili contro minori. Non solo: il servizio californiano ha fatto anche affiorare una foto in cui Madden torturava un cane che prima era stato portato in cura da una famiglia. Insomma, reati indicibili e molto gravi, che Dropbox ha collaborato al fine di farli evidenziare. Si tratta di un caso unico di collaborazione tra una piattaforma e le forze di polizia.
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