Google maggiora, come ha anticipato agli inserzionisti, del 2% le tariffe delle pubblicità diffuse sulla sua piattaforma in Francia e in Spagna. Questo per compensare il costo della digital tax applicata in questi due Paesi. Questo aumento – riporta Ansa – deve “coprire una parte delle spese legate all’adeguamento con la legislazione fiscale sui servizi digitali in Francia e in Spagna”, ha spiegato il colosso Usa, secondo l’Afp.
Tasse? E Google maggiora le sue
Ecco quindi la soluzione per compensare l’aumento delle tasse a Google. Google verserà alla Francia quasi 1 miliardo di euro in tasse arretrate eluse (465 milioni) e relativa multa (500 milioni). Stando a quanto riporta Reuters, il colosso del Web avrebbe già acconsentito al pagamento della cifra, quindi non dovrebbero esserci ricorsi, appelli o altri prolungamenti del procedimento.
Ma la recente notizia riguarda la sempre spinosa questione delle tasse. Di come in Europa le grandi multinazionali del web riescano a pagare molto meno di quanto dovuto. Sfruttando alcune condizioni molto vantaggiose proposte dall’Irlanda (lo schema è infatti ormai noto come il doppio irlandese, che ha addirittura l’onore di una pagina Wikipedia dedicata ed è considerato lo strumento per evitare il pagamento delle tasse più efficace della storia). La Francia voleva colpire Google nel mirino già da diverso tempo. Già nel 2016 aveva perquisito il suo quartier generale di Parigi, ma nel 2017 un giudice aveva stabilito la sua innocenza.
La Francia e la Spagna applicano le leggi
La Francia applicherà la tassa sulle grandi aziende del settore digitale, cosiddetta web tax. Lo ha confermato il Ministero dell’Economia, nonostante le minacce degli Stati Uniti di applicare tariffe sui prodotti francesi per un valore di 1,3 miliardi di dollari. La mossa francese rischia di intensificare una lotta di lunga durata su come far pagare alle multinazionali tecnologiche americane una quota maggiore delle loro tasse nei paesi in cui operano.
La Francia aveva riscosso la tassa nel 2019, ma poi l’ha sospesa. In attesa del successo dei negoziati internazionali all’interno dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) su una tassazione globale delle multinazionali e dei profitti di Internet.
Dopo il fallimento delle trattative in ambito Ocse a ottobre, Parigi ha quindi deciso di andare avanti con il prelievo della web tax.
Fonte: startmag.it