Cranky Uncle: un app contro le fake news

0
1243
Cranky Uncle: il gioco contro la disinformazione

Le fake news sono i virus del web. Affollano internet e si diffondono con rapidità sconcertante. Ce ne sono per tutti i gusti. Tanto per fare un esempio, nel mese di marzo quasi un terzo degli americani credeva che qualche oscuro gruppo di menti avesse creato l’emergenza sanitaria. Il sondaggio che l’ha rilevato è dell’Atlantic. Per arginare questo virus che infetta il web, qualcuno ha pensato ad un’app: Cranky Uncle.

Cos’è Cranky Uncle?

Cranky Uncle è un’app contro le fake news. Il creatore ha preso il personaggio di un cartone animato, il Cranky Uncle che dà il nome all’app. Questo controverso zio vi rifilerà tutte le possibili teorie cospirative che possiate immaginare, dal falso sbarco sulla Luna alla creazione in laboratorio del virus che sta mietendo vittime in tutto il mondo. Mentre lo zio ci rifila le sue teorie, dovremo essere bravi a confutarle con argomentazioni logiche. Se faremo bene il nostro lavoro, lo zio si irriterà ogni volta di più.

John Cook è l’ideatore dell’app

John Cook è uno scienziato della George Mason University. Nel 2007 fondò un sito chiamato “Skeptical Science”, che smontava certe controverse teorie climatiche. Ha anche lavorato come fumettista, il che gli ha permesso di disegnare le illustrazioni del gioco. L’app ha già ottenuto un milione di download. Pare che dopo averla usata, la gente si sensibilizzi e riconosca con più facilità le fake news. L’obiettivo di Cook è insegnare alle persone come nasca la disinformazione e con quanta facilità si diffonda se non viene smontata sul nascere.

Cranky Uncle è apprezzato dagli educatori

Cook afferma che gli strumenti interattivi, come la sua app, sono richiesti dagli educatori. Il gioco ha trovato ampi consensi nelle aule delle scuole superiori e dei college americani. Unico svantaggio: le difese mentali che sviluppa chi utilizza questi giochini non durano per sempre. Se le persone non esercitano le abilità apprese, rischiano di ricadere nel tranello della disinformazione.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here