Cina: proposto un controllo degli algoritmi più rigoroso

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Pechino: sito per segnalare violazioni del regolamento anti-dipendenza

La Cina ha pubblicato venerdì una bozza in cui si illustrano in 30 punti nuove linee guida, più rigorose, per la regolamentazione degli algoritmi utilizzati per fornire raccomandazioni agli utenti. Secondo quanto si evince dai nuovi possibili controlli, sembra che ciò possa avere impatti sulle società con servizi basati su algoritmi proprietari.

Cina: controllo più rigido degli algoritmi

La Cina ha recentemente pubblicato la bozza di alcune linee guida riguardo la regolamentazione degli algoritmi utilizzati dalle aziende per fornire raccomandazioni agli utenti. Pechino non intende dunque attenuare la propria influenza sui servizi internet locali. La bozza comprende un totale di 30 punti di linee guida. Nel particolare, la l’organismo di vigilanza di internet ha proposto di porre un divieto alle aziende per implementare algoritmi incoraggianti “la dipendenza o il consumo elevato”. I servizi sono inoltre chiamati a rispettare l’etica aziendale e i principi di equità. A capo dell’organismo di vigilanza, il Cyberspace Administration of China (CAC) vi è il presidente Xi Jinping.

Cosa prevedono le nuove linee guida?

Secondo il CAC, nessun algoritmo deve essere impiegato per creare account falsi o altre false impressioni. Le linee propongono anche la possibilità degli utenti di disattivare con facilità le raccomandazioni sugli algoritmi. I fornitori di questi ultimi in grado di influenzare l’opinione pubblica o mobilitare la cittadinanza devono prima ricevere l’approvazione del CAC. L’autorità di vigilanza intende raccogliere dei feedback pubblici sulle nuove linee guida per circa un mese, fino al 26 settembre.

Le nuove regolamentazioni potrebbero minare diverse aziende

La proposta arriva mentre Pechino prende di mira le aziende. Il motivo riguarda le modalità con cui gestiscono i dati dei consumatori, nonché per le posizioni definite monopolistiche che le società hanno assunto in Cina. Nei primi mesi del 2021 la China Consumers Association aveva affermato che le società di internet locali hanno “indotto gli utenti” ad effettuare acquisti che hanno minato il loro diritto alla privacy. A risentire maggiormente delle nuove regolamentazioni sono soprattutto quelle società i cui servizi sono basati su algoritmi proprietari. Tra queste spiccano Alibaba Group e Tencent, le cui azioni sono di poco diminuite dopo la notizia. Ma anche Didi e la proprietaria di TikTok, ByteDance.


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