Audacity: l’informativa della Privacy è sotto torchio

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L’applicazione Audacity è nel mirino delle polemiche per via della nuova informativa della privacy che potrà leggere i dati personali degli utenti e non solo. Anche WhatsApp è stata criticata per lo stesso motivo e molti utilizzatori si sono ritrovati a installare nuove app di messagistica. La sicurezza dei dati è sempre più importante e proteggerli è di vitale importanza per non rischiare di essere derubati da queste informazioni.


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Audacity: cosa è successo?

Audacity è un’apprezzata applicazione per la registrazione e l’editing audio ed è multipiattaforma (può essere usata su macOS, Linux e Windows) ed è rilasciata sotto licenza GNU/GPL. Ad aprile scorso Audacity stata acquisita da Muse Group che gestisce anche altre applicazioni musicali come Ultimate Guitar e MuseScore. Dal 2 Luglio c’è stato il primo segnale che qualcosa stava cambiando con la nuova gestione: è arrivata una nuova informativa privacy e con quella è arrivata una valanga di polemiche da parte degli utenti perché Audacity può raccogliere un’ampia e non sempre identificata quantità di dati personali. Partendo da queste premesse non è mancato chi ha sottolineato come ora si sia trasformata in uno spyware.

Musa Group: quali dati può raccogliere Audacity?

Musa Group può raccogliere dati personali degli utenti comprendenti:

  • versione del sistema operativo
  • processore
  • paese (in base all’indirizzo IP che viene memorizzato in modo identificabile per 24 ore)
  • rapporti su arresti anomali e messaggi d’errore

Per quale motivo i dati vengono raccolti?

I dati vengono raccolti per migliorare il funzionamento dell’applicazione ma ci sono addirittura alcune informazioni che Muse Group raccoglie e condivide con le forze dell’ordine e con le autorità. Sul punto l’azienda si limita a dire che si tratta dei dati necessari a soddisfare le richieste di tali soggetti. Infine Muse Group potrebbe anche condividere i dati con una platea di soggetti più ampia comprese terze parti come quelli potenzialmente interessati all’acquisizione. La modalità di archiviazione e il trasferimento dei dati è il vero problema dopo aver sottolineato che vengono memorizzati nei server che si trovano nello Spazio Economico Europeo (SEE), Muse Group precisa che però occasionalmente i dati sono trasferiti alla sede centrale in Russia e negli Stati Uniti.

Audacity: il divieto di utilizzo per i minori

Infine si è parlato del divieto di utilizzo dell’applicazione da parte dei minori di 13 anni: questa specificazione è pero contraria ai termini della licenza GPL (General Public License) che non consente restrizioni nell’uso del software. Infatti i 13 anni non sono scelti a caso se si pensa che il GDPR (la normativa europea per la tutela dei dati) fissa proprio a partire dai 13 anni l’età che l’utente titolare dei dati deve avere per esprimere il consenso al trattamento.

Pagina Twitter Audacity: https://twitter.com/getaudacity

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