Sarà Bucarest la nuova casa del centro di ricerca europeo sulla cybersicurezza. La capitale rumena ha battuto altre sette città del Vecchio Continente aggiudicandosi il presitigioso privilegio di dare vita ad una struttura all’avanguardia in materia digitale. Il centro aprirà i battenti il primo gennaio 2021 e agirà in maniera indipendente rispetto alle altre istituzioni europee che si occupano di sicurezza digitale. L’ECCC (european cybersecurity technology and research competence center) non è da definirsi come un’agenzia europea. Ma contribuirà ad assistere tutte le iniziative dei paesi dell’unione, come l’avvio di startup o di imprese online.
Di cosa si occuperà il nuovo centro di ricerca di Bucarest?
Al centro delle azioni di questo nuova struttura è la collaborazione con le altre agenzie europee. Dal Fondo europeo per la difesa, fino al Fondo europeo di sviluppo regionale. Con l’obiettivo principale di rafforzare il coordinamento sulla ricerca in materia di cybersicurezza ed innovazione digitale. Il ministro degli esteri rumeno Bodgan Aurescu ha esultato alla scelta del Consiglio di affidare alla Romania questo nuovo centro di ricerca. “L’esperienza rumena nel settore It è stata riconosciuta nell’Ue. La Romania è pronta a lavorare sodo per l’ecosistema di cybersecurity europeo”, ha affermato Aurescu su twitter.
Perchè Bucarest e non Bruxelles?
Ha colpito molto la scelta di non includere Bruxelles in questa nuova struttura europea. “Il problema con la candidatura di Bruxelles è che è un po’ noiosa, è sempre Bruxelles e quindi non è stata una scelta molto acclamata“, ha rivelato un funzionario che ha chiesto di restare anonimo al sito Politico.eu. Così, dopo un primo turno a cui avevano partecipato anche città come Vilnius, Varsavia. Monaco di Baviera, Léon e Lussemburgo e dove Bruxelles aveva ottenuto il numero più alto di preferenze otto, contro le sei di Bucarest, al ballottaggio ha prevalso la capitale rumena.
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